Milano, Rocco Rendina fermato per l’omicidio del clochard Ioan Popa

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Gennaio 2015 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA
Milano: uccide clochard a calci, gli amici lo coprono. Fermato dopo 3 mesi

Un esemplare di dogo argentino, animale al centro della disputa tra il ragazzo e il clochard

MILANO – Sette amici che raccontano la stessa versione dei fatti, usando le stesse parole e omettendo dalla narrazione uno solo di loro. E’ così, grazie a quella versione sospetta e concordata, che i carabinieri sono arrivati a fermare Rocco Rendina, 22 anni, disoccupato di Milano.

E’ accusato di aver ucciso a calci e pugni, il 15 ottobre scorso, un senzatetto romeno davanti a un pub. L’omicidio di Ioan Popa, clochard che di giorno si arrangiava con qualche lavoretto sporadico, era un giallo fino a ieri.

Secondo la ricostruzione fatta dai Carabinieri, alle 2 del 15 ottobre scorso il proprietario del pub in via Ferrari a Cusano Milanino ha chiuso il locale lasciando all’esterno i 7 ragazzi. Poco dopo è arrivato Ioan Popa che ha iniziato a chiacchierare con loro e ha provato ad accarezzare il cane del 22enne dicendo a quanto pare una frase che ha indispettito il padrone.

Il tentativo indispettisce il proprietario che lo aggredisce a calci e pugni lasciandolo privo di sensi sull’asfalto. Nessuno degli amici interviene per fermarlo, anzi scappano e decidono di incontrarsi a Cormano per stabilire una versione comune in difesa dell’aggressore.

Alle 2.30 il proprietario del locale torna indietro per prendere una bottiglia che aveva dimenticato e trova il corpo esanime del romeno: trasportato in ospedale, morirà dieci ore dopo per le botte ricevute.

I carabinieri hanno identificato i sei giovani e dopo diversi interrogatori hanno trovato delle incongruenze nel racconto di una ragazza che ha fatto il nome di Rendina. Quando il 22enne è stato convocato dagli investigatori non ha retto, ha ammesso tutto ed è stato arrestato per omicidio volontario. Non ha precedenti, non studia e non lavora. Si sta valutando anche la posizione degli amici che lo hanno difeso.