GENOVA – Dopo 40 anni dalla morte di Milena Sutter, la ragazza genovese di 13 anni, figlia dell’imprenditore della cera, Lorenzo Bozano, accusato e condannato per il rapimento e l’uccisione della giovane, starebbe preparando al richiesta per la revisione del processo.
Milena sparì il 6 maggio del 1971 sulla strada di ritorno dall’esclusiva scuola svizzera che frequentava. Il giorno successivo arrivò la richiesta del riscatto: 50 milioni di lire. Ma la trattativa non servì a salvare Milena: il suo corpo riaffiorò infatti il 20 maggio sulla spiaggia di Priaruggia. A entrare subito nel mirino degli investigatori fu il 25enne della Genova bene, Lorenzo Bozano, che guadagnò rapidamente sulle pagine della cronaca il soprannome di “biondino della spider”.
Bozano venne processato e in primo grado assolto. In appello, nel 1975, venne condannato all’ergastolo, ma il “biondino” nel frattempo era fuggito: sarà riacciuffato solo nel 1979, quando la Cassazione aveva già reso definitiva la condanna. Da allora Bozano sta scontando l’ergastolo. Il 16 giugno è prevista l’udienza per la concessione del regime di semilibertà. Ma Bozano vuole di più e tramite i suoi avvocati è pronto a presentare anche la richiesta per la revisione del processo.
Il “biondino” si è sempre dichiarato innocente e ora sarebbe pronto a dare battaglia per dimostrarlo: dubbi e pareri discordati sulla data della morte di Milena aprirebbero infatti nuovi scenari. Secondo i legali di Bozano, la giovane sarebbe infatti stata uccisa alcuni giorni dopo il rapimento, periodo per il quale l’uomo potrebbe dimostrare i suoi spostamenti.
All’epoca delle indagini non sarebbero inoltre stati ascoltati alcuni testimoni chiave, come un’amica della ragazza, che avrebbe potuto testimoniare sugli appuntamenti di Milena di quel 6 maggio 1971, fra cui quello con un misterioso ragazzo 28enne, per cui Milena avrebbe avuto una cotta e, che all’epoca dei fatti, sferrava per le vie di Genova con una spider rossa.