Militare malato di leucemia per l’uranio in missione si uccide. Famiglia denuncia: “Negati gli indennizzi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Febbraio 2019 - 15:53| Aggiornato il 30 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

ROMA  –  Si era ammalato di leucemia dopo aver partecipato a diverse missioni militari all’estero. Una volta congedato dall’esercito, non aveva ottenuto però gli indennizzi per la ‘causa di servizio’, era caduto in depressione e alla fine si è suicidato. E adesso i suoi familiari chiedono giustizia. 

Il militare in questione era un giovane di 32 anni volontario in ferma prefissata nell’esercito, originario di Torino. “Cercheremo di rendere giustizia alla memoria del militare e dei suoi eredi”, ha detto l’avvocato della famiglia dell’uomo, Angelo Fiore Tartaglia, dopo aver ricevuto la vedova.

Secondo quanto riferito dalla famiglia del militare all’Osservatorio militare, il giovane “era stato congedato perché non più idoneo al servizio ed aveva pensato a curarsi fidandosi dei suoi superiori che gli hanno ‘consigliato’ procedure da seguire, legali e tutto quanto ‘nell’interesse’ del militare e della famiglia. Purtroppo però diritti negati con ricorsi impostati male hanno provocato dei rigetti affrontati in modo maldestro in sede giudiziaria. Il militare non ha retto il senso di colpa che ha avvertito nel rimanere fedele allo Stato, causando condizione di precarietà assoluta a tutta la famiglia, e ha deciso di togliersi la vita impiccandosi”.