Mini Vajont a Refrontolo: non le balle di fieno ma gli sbancamenti del Prosecco

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Agosto 2014 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA
La cascata del Molinetto

La cascata del Molinetto

ROMA – Non le balle di fieno ma gli sbancamenti (l’asportazione di rocce o terra per creare cavità) per far posto ai pregiati vigneti di Prosecco potrebbero essere all’origine della tragedia di Refrontolo.

Nessun effetto tappo di due balle di fieno quindi: “Le colline dell’Alta Marca trevigiana, geologicamente giovani e poco resistenti, sono rese ancor più fragili dall’azione intensiva dell’uomo” dice Paolo Spagna, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi.

D’altra opinione il Genio Civile che in una nota ha spiegato che “l’unica causa è l’eccezionale quantità d’acqua in tempo brevissimo. Quando è confluita nel torrente Lierza, era così tanta che non è stato in grado di reggerla”.

“Quanto alle colline c’e’ sempre qualcuno che si comporta male – ha ammesso anche Zaia, presidente della Regione Veneto – Ma se la Forestale di Valdobbiadene (una cittadina vicina a Refrontolo) e lo dice l’ex capo della forestale, si lamenta dei vigneti non fa altro che bloccarli. E’ grave quello che dichiara la Forestale di Valdobbiadene perché è andata al tavolo, ha autorizzato un vigneto e poi va a dire che non si doveva fare. Io andrei a verificare quello che dicono questi signori e vedere se qualcuno si prende in carico queste dichiarazioni”.

Nel recente Piano di assetto del territorio (Pat) di Refrontolo l’area colpita sabato sera dall’evento alluvionale non era classificata come a rischio idrogeologico.

Ma già sei mesi fa tre frane interessarono l’area: “Eventi che avrebbero imposto alcune precauzioni, almeno nell’immediatezza di nuove allarmi meteo – sostiene Spagna -. Ma per farlo bisognerebbe conoscere il territorio, e dubito che i politici…”