Mirteto, cammina nel cimitero quando una botola si apre e finisce in una tomba: “Un teschio era proprio di fronte a me”

La brutta disavventura raccontata da Pietro: "Mi sono ritrovato nel fondo della cripta e un teschio era proprio di fronte a me. Mi sono spaventato".

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Maggio 2022 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA
Mirteto, cammina nel cimitero quando una botola si apre e finisce in una tomba: "Un teschio era proprio di fronte a me"

Mirteto, cammina nel cimitero quando una botola si apre e finisce in una tomba: “Un teschio era proprio di fronte a me” (foto Ansa)

Mentre sta camminando in un cimitero una botola cede e precipita dentro una cripta. Tutto è avvenuto a Mirteto, in provincia di Pisa.

Il racconto

“Sabato scorso – ha raccontato il protagonista della disavventura, Pietro, alla Nazione – alle 11 circa, mi sono recato al cimitero di Mirteto per far visita ai miei cari. Poi, con l’intenzione di cercare un parente lontano, mi sono incamminato nel vialetto avvicinandomi alle tombe per poter leggere le scritte. Mi ha incuriosito una tomba molto vecchia, recintata. Essendo il cancelletto d’ingresso aperto mi sono avvicinato per meglio leggere l’iscrizione, un po’ sbiadita, che c’è sulla lapide. All’improvviso la lastra di marmo che ricopriva la botola si è aperta e sono precipitato nel vuoto, con un volo di quasi due metri, portandomi dietro anche i marmi. Mi sono ritrovato nel fondo della cripta e un teschio era proprio di fronte a me. Mi sono spaventato. Il problema, poi, era che le pareti intorno si presentavano lisce, senza un possibile appiglio. Lo scheletro era al centro, proprio sotto di me. Ci sono finito addosso. C’erano insetti e un odore nauseante. Mi sono reso conto che da solo non ce l’avrei mai fatta a risalire e ho vissuto momenti di panico”.

Il pericolo per i più anziani

“Quando ho sentito le voci di alcuni passanti – racconta Pietro – ho cominciato a urlare, a chiedere aiuto, cercando di farmi scorgere con le mani e sollevandomi. Si sono avvicinati e rendendosi conto di non poter fare nulla per aiutarmi a uscire da quella orribile botola, si sono recati all’ufficio all’ingresso del cimitero. Il personale cimiteriale è intervenuto immediatamente con una scala che ho utilizzato per poter risalire, aiutato da loro. Tanto spavento, ma per fortuna niente di rotto. Per precauzione sono stato accompagnato al Pronto soccorso ma tranne contusioni ed escoriazioni alle gambe, un polso e il collo dolorante, non è emerso nulla di grave. Non ho dormito per due notti al pensiero. Ho vissuto veramente un momento da film dell’orrore quando mi sono trovato a fianco un teschio. E poi ho pensato ai rischi: se mi fosse capitato verso sera, vicino all’ora di chiusura, cosa sarebbe successo? Insomma, un incubo. E poi il pensiero va anche alle persone anziane che frequentano il cimitero, soprattutto donne: e se fosse capitato a una di loro? Terribile”.

Ma in che tomba è finito il povero Pietro? Si tratta di una delle tombe più antiche del cimitero. Quella della famiglia Compagni.