Miur a caccia del capo ufficio stampa. Libero attacca Carrozza: “Bando illegale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Giugno 2013 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
Miur a caccia del capo ufficio stampa. Libero attacca Carrozza: "Bando illegale"

Miur a caccia del capo ufficio stampa. Libero attacca Carrozza: “Bando illegale” (Foto LaPresse)

ROMA – Cercasi capo ufficio stampa per il ministero dell’Istruzione. Compenso di 75mila euro l’anno. Il bando del Miur recitava più o meno così la ricerca di una figura che curasse la comunicazione del ministero. Ma Antonio Castro dalle pagine di Libero quotidiano attacca il ministro Maria Chiara Carrozza: “un bando illegale”. Tra le richieste infatti non c’è la qualifica di giornalista iscritto all’Ordine, svista che secondo il quotidiano va “riparata”.

Castro scrive del bando:

“Eppure il compenso – per questo contratto a termine che durerà quanto il traballante governo Letta – è di tutto rispetto: 75.151 euro (e 98 centesimi). Lordi ovviamente. Per fare cosa? Ricostruire il sito internet, attivarsi con i social network e mettere in piedi la comunicazione del ministero”.

Niente di nuovo, ammette lo stesso Castro, che poi attacca duramente il ministro Carrozza:

“Non ci sarebbe nulla di nuovo – le funzioni fiduciarie dei ministeri sono tradizionalmente affidate ad personam dai titolari – neppure per il neoministro Maria Chiara Carrozza , se non fosse che il bando pubblico (del 7 giugno sul sito del ministero), è illegale. O meglio non rispetta la legge. Infatti non prevede minimamente che a svolgere funzioni giornalistiche sia un iscritto all’Ordine”.

Nell’Italia dove il giornalismo fa parte “della casta degli ordini professionali”, scrive Castro, la svista della Carrozza non è passata inosservata:

“Peccato che il bando (scade domani il 17 giugno, neppure uno yogurt resta in frigo così poco) sia stato intercettato anche dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti che nei giorni scorsi, con un telegramma, ha richiesto «l’immediata modifica dell’avviso» per «palese illegittimità rispetto al vigente ordinamento in tema di disciplina delle attività di informazione e comunicazione della Pubblica Amministrazione ».

E nemmeno la Corte dei Conti il bando, che Castro descrive come “inusuale e illegale”, è passato inosservato:

“O il ministero allungherà le scadenze per correggere la “svista” oppure qualcuno finirà nei guai. Va bene il rapporto fiduciario, però è lecito attendersi che questo genio incompreso della comunicazione istituzionale (forse già individuato, malignano al ministero) abbia perlomeno i requisiti di legge per incassare 75mila euro”.