Modena, mazzette in Questura in cambio di permessi di soggiorno

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Maggio 2017 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA
Modena, mazzette in Questura in cambio di permessi di soggiorno

Modena, mazzette in Questura in cambio di permessi di soggiorno

MODENA – Corruzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; due poliziotti indagati, due stranieri arrestati e perquisizioni per altri nove indagati. Sono questi i contorni di un’indagine interna della squadra mobile di Modena nell’ufficio immigrazione della Questura, dove è stato stroncato un giro di mazzette per permessi di soggiorno, che si reggeva su matrimoni combinati ad hoc tra donne italiane e clandestini da regolarizzare.

L’indagine, nata nel 2016, ha portato alla luce almeno una ventina di casi in sette mesi. Un poliziotto addetto al rilascio dei permessi di soggiorno è stato interdetto dai pubblici uffici, con sospensione immediata e ritiro di distintivo ed arma di ordinanza. Un secondo agente risulta inoltre indagato a piede libero, così come altri nove tra italiani e stranieri.

Come spiega il capo della squadra mobile di Modena, Marcello Castello, i due stranieri arrestati, un albanese ora in carcere e un marocchino ai domiciliari (entrambi di 42 anni), dopo le nozze combinate trovavano nel poliziotto un aiuto per l’emissione del permesso di soggiorno senza ulteriori controlli. I matrimoni avvenivano in Comune a Modena ma in realtà non c’era convivenza tra gli sposi. Gli stranieri pagavano circa 3mila euro per ottenere il documento. L’indagine si è avvalsa di intercettazioni telefoniche, ambientali e di pedinamenti.

“Si tratta di fatti gravissimi – ha commentato il procuratore capo, Lucia Musti – tanto che i pm titolari dell’inchiesta, Marco Imperato e Francesca Graziano, avevano chiesto il carcere anche per il poliziotto”.

Il gip ha poi optato per l’interdizione dai pubblici uffici. “Non è certo stato facile per gli agenti della mobile indagare su due colleghi – ha concluso il questore Paolo Fassari – ma questa operazione dimostra come in questura ci siano gli anticorpi per debellare qualsiasi virus. Qui non sono ammesse zone franche di impunità”.