Montalenghe (Torino): sparatoria davanti a villetta di sinti, ferito un carabiniere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2017 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA
Montalenghe (Torino): sparatoria davanti a villetta di sinti, ferito un carabiniere

Montalenghe (Torino): sparatoria davanti a villetta di sinti, ferito un carabiniere (foto Ansa)

TORINO – Sparatoria contro una villetta in provincia di Torino che ha provocato un ferito grave, morto successivamente in ospedale. E’ quanto avvenuto a Montalenghe (Torino). Gabriele Raimondi, 47 anni, di San Giusto Canavese, è stato raggiunto da un colpo di pistola all’addome. Le sue condizioni erano sembrate subito disperate e nulla sono serviti gli sforzi dei medici. Quanto alle indagini, gli investigatori sono ottimisti. I componenti del commando che, dopo la sparatoria, si è dileguato su un furgone bianco, potrebbero infatti essere individuati molto presto. Insieme al movente.

Raimondi era un parente del proprietario della villetta davanti alla quale è stato colpito, componente di una famiglia sinti che nella zona, oltre a essere ben radicata, esercita una notevole influenza: Grado De Glaudi, 65 anni, già conosciuto dalle forze dell’ordine. Nell’agguato è stato colpito di striscio al braccio da alcune schegge anche un carabiniere del nucleo operativo di Ivrea. Sta bene, e ha ricevuto la visita del colonnello Emanuele De Santis, comandante provinciale dell’Arma. Il militare, insieme a un collega, era intervenuto nella villetta dopo una richiesta del proprietario, che aveva notato sul muro dei buchi: segni di proiettili sparati la sera prima. Proprio durante il sopralluogo è arrivato il commando.

Almeno due uomini sono scesi da un furgone bianco e hanno iniziato a sparare. I carabinieri hanno dato la caccia al veicolo per tutta la notte tra sabato e domenica ma i posti di blocco hanno dato esito negativo. Tuttavia, sempre nel corso della nottata, le indagini si sono ristrette a una cerchia di personaggi che avrebbe avuto a che fare con la vittima dell’agguato. “Gli accertamenti sono al momento in corso”, afferma il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, ma la sensazione è che gli investigatori stiano percorrendo una pista ben precisa. Una pista che, tra l’altro, non riguarderebbe le famiglie Sinti di Montalenghe e San Giusto Canavese Si sarebbe quindi trattato di un regolamento di conti “esterno alle famiglie” sinti della zona, secondo quanto trapela dalla procura di Ivrea. Gli spari della sera precedente erano stati una specie di avvertimento per il padrone di casa.