Monza, tangenti per impiantare protesi che “fanno cag…”: 12 medici arrestati

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2017 - 05:22 OLTRE 6 MESI FA
Monza, tangenti per le protesi che "fanno cag***": 12 medici arrestati

Monza, tangenti per le protesi che “fanno cag***”: 12 medici arrestati

MILANO – Con la compiacenza di medici di base che “reclutavano” i pazienti (soprattutto anziani), alcuni chirurghi ortopedici avrebbero impiantato protesi che – parole loro – facevano “veramente cagare”, spingendo perché gli ospedali le acquistassero, favorendo così la società produttrice e ottenendo in cambio denaro, pagamenti di viaggi, cene e regalie varie. E’ il quadro dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Monza, che ha portato ad una serie di arresti di medici e che si sta concentrando anche su eventuali lesioni causate negli interventi.

Dodici i dottori arrestati, tra cui tre chirurghi finiti in carcere e nove (sei specialisti e tre medici di base) ai domiciliari, mentre per altri sei medici di base è stata applicata la “sospensione dall’esercizio dell’attività”. Nell’inchiesta, con al centro le accuse di associazione per delinquere, corruzione e falso, sono finiti in carcere anche un responsabile commerciale e un agente della Ceraver, la ditta produttrice delle protesi indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Per un agente di commercio è stata disposto l’obbligo di dimora.

L’inchiesta, simile a quella che aveva portato lo scorso marzo all’arresto a Milano del primario di ortopedia del Cto-Pini Norberto Confalonieri, è scattata dopo la denuncia nel 2012 di un cardiologo che lavorava per il Gruppo Policlinico di Monza. Descrisse una “gestione condotta in dispregio delle esigenze terapeutiche dei pazienti”. All’ esposto sono seguite una consulenza disposta dai pm sulle prestazioni sanitarie del Policlinico di Monza e una valanga di intercettazioni.

Lo schema “corruttivo”, riassume il gip, poggiava sui medici di base che avevano il compito di individuare “i pazienti ortopedici bisognosi” di operazioni, “preferibilmente” fuori dalla Lombardia, perché le prestazioni per gli “extra-regionali” non sono soggette a tetti sui rimborsi del sistema sanitario nazionale fissati dalla normativa regionale.

Erano gli stessi medici di base ad invitare nei loro ambulatori i pazienti per le visite private con i chirurghi, i quali poi impiantavano le protesi nelle strutture del Policlinico di Monza. Un “collaudatissimo ingranaggio” che Marco Camnasio e Denis Panico, rispettivamente responsabile e agente della Ceraver, secondo le accuse avrebbero “oliato” con 300 euro al mese per i medici di base.

Questi prendevano anche il 10-20% sui soldi incassati “in nero” con le visite dai chirurghi. Questi ultimi, oltre a guadagnare con le provvigioni (lecite) sui rimborsi Drg, ricevevano illecitamente il “premio produzione”, le mazzette, per il “disturbo”, come lo chiamavano. Solo che quella “protesi, detto tra noi, fa cagare”. “Mangia un sacco di osso”, hanno detto in una delle telefonate intercettate e riportate dall’Ansa Marco Valadè, chirurgo del Policlinico di Monza, e Fabio Bestetti, anche lui all’epoca al Policlinico.

Per i pm, la loro “spregiudicatezza” e il loro “disinteresse” per la “salute del paziente”, assieme ai “dati anomali” sul “numero di ricoveri” e sulle “reiterazioni di interventi sul medesimo paziente”, sono “indizi” che impongono di verificare se i due si siano spinti a consumare anche “plurimi delitti di lesioni volontarie”. “Io da domani comincio a sparare Condro24 a go go” è un’altra delle intercettazioni che dimostrerebbe anche il “rapporto corruttivo” tra Camnasio e Valadè nella prescrizione di tre integratori.