Morte avvocato Buffon, c’è un terzo testamento

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Febbraio 2016 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA
Morte avvocato Buffon, c'è un terzo testamento

L’avvocato Corini con Gianluigi Buffon

LA SPEZIA – Morte dell’avvocato di Gianluigi Buffon Marco Valerio Corinispunta un terzo testamento. Secondo quanto riferisce Marco Menduni sul Secolo XIX, infatti, oltre al primo testamento sparito nel nulla in cui il legale destinava gran parte della propria eredità alla giovane compagna Isabeau e al secondo testamento in cui alla sorella Marzia, ora accusata di omicidio e falso in testamento, andava un milione di euro, ce ne sarebbe un terzo in cui la legittima alla madre di Corini viene integrata attingendo alla quota di Isabeau, a cui alla fine andrebbero solo 550mila euro.

Il terzo testamento, scrive Menduni sul Secolo XIX, è stato redatto nell’ufficio del notaio Pasquale Scrufari a Sarzana il 19 novembre 2015, quasi due mesi dopo la morte di Corini, avvenuta il 25 settembre per un cancro letale. Il tentativo, sottolinea Menduni, “è quello di mettere d’accordo le parti perché le volontà di Corini siano rispettate senza però ledere la legittima della madre”.

Scrive il quotidiano ligure:

“Si comprendono così le cifre finali finite alle parti e quali variazioni siano intervenute rispetto al testamento pubblicato. La cifra di Marzia Corini rimane invariata: un milione. Vengono rifilate quelle dell’amica avvocato Giuliana Feliciani e dell’altra amica Susanna Cacciatori. La legittima della madre viene reintegrata attingendo alla quota di Isabò, la convivente alla quale Corini, invece, avrebbe voluto intestare l’intera eredità. Le era stato lasciato un milione e la villa di Ameglia, il documento le attribuisce 550 mila euro.

Spiegano i pm che è stata una sorta di “ricatto”, di prendere o lasciare. È evidente che il testamento sia a palese rischio di nullità e in quel caso l’intero patrimonio sarebbe divisa tra madre e sorella, lasciando Isabò a mani vuote, Le parenti di Corini non mancano di lanciare segnali alla ragazza. Prima l’avvocato Barbara Vallini, per conto di Marzia, le scrive sull’«opportunità di far dichiarare la nullità del testamento». Poi, nell’accordo, è scritto che «è stata sollevata dai legittimari la contestazione di un vizio formale». Le disposizione «sembrerebbero state redatte da mano diversa» di Corini. Isabò, insomma, deve accontentarsi, a costo di perdere tutto”.