Delitto Pasolini. Nuovo testimone e nuove piste

Pubblicato il 2 Aprile 2010 - 19:56| Aggiornato il 3 Aprile 2010 OLTRE 6 MESI FA

Un testimone arrivato da lontano che conosceva Pier Paolo Pasolini. Il racconto dell’uomo è stato raccolto ieri, 1 aprile, dalla criminologa Simona Ruffini e dall’avvocato Stefano Maccioni e potrebbe aprire nuove piste investigative sull’omicidio dello scrittore. A renderlo noto lo stesso penalista che, su delega del nuovo testimone, è andato in Procura per depositare quelle dichiarazioni.

La persona ascoltata, secondo le anticipazioni, non sosterrebbe soltanto che Pino Pelosi (l’unico finora accusato e condannato per l’omicidio) non agì da solo. Il teste fornirebbe anche un nome finora non emerso, quello di un uomo presenta quella notte a Ostia e che adesso potrebbe essere rintracciato dagli investigatori. Nel racconto raccolto, secondo l’avvocato, ci sono «particolari molto importanti» e relativi in particolare «alle modalità dell’omicidio».

L’atto è stato consegnato al pm Francesco Minisci. «La testimonianza di questa persona – spiega il legale – potrebbe aprire nuove piste investigative anche perché fornisce alcuni nomi. Si tratta di informazioni che il testimone ha appreso circa due anni fa». L’indagine sulla morte di Pasolini, avvenuta il 2 novembre del 1975 nella zona dell’Idroscalo di Ostia, sul litorale romano, fu riaperta nel marzo del 2009 a seguito di un’istanza presentata in merito dall’avvocato e dalla criminologa come privati cittadini che hanno lavorato sulle carte dell’inchiesta di Pavia sulla morte di Mattei.

Ruffini e Maccioni, il 24 marzo scorso, hanno depositato un’ istanza con cui chiedevano l’audizione del senatore Marcello Dell’Utri in merito ad un dattiloscritto di 78 pagine riconducibile al capitolo scomparso di “Petrolio”, il romanzo pubblicato postumo dello scrittore nel 1992, in cui si farebbe riferimento a diversi “misteri d’Italia”.