Morto di “lesioni”, non di omicidio. Perciò scarcerato il giovane che prese a pugni il pensionato

Pubblicato il 11 Novembre 2009 - 16:05 OLTRE 6 MESI FA

Autobus-TorinoÈ tornato a casa, dopo un mese di carcere, Luca De Simone, il diciottenne arrestato lo scorso 7 ottobre a Torino per avere preso a pugni su un autobus Ercole Ferrero, 76 anni. L’uomo era poi morto due giorni dopo.

Il tribunale del riesame ha accolto la richiesta di arresti domiciliari dei suoi legali, gli avvocati Emanuela Bellini e Sergio Almondo, alla luce degli ultimi sviluppi dell’inchiesta. L’autopsia eseguita sulla vittima ha infatti evidenziato che i pugni del ragazzo non ne hanno causato in modo diretto la morte. L’accusa nei suoi confronti, che inizialmente era di omicidio preterintenzionale, è ora di lesioni aggravate.

I fatti risalgono allo scorso 3 ottobre. Luca De Simone era salito su un autobus della linea 75 con una bicicletta ma l’autista del mezzo, una donna, gli aveva detto che era vietato. Ne era nato un diverbio, nel corso del quale Ferrero – autista di autobus in pensione – era intervenuto per difendere la collega. Quattro giorni dopo, il 7 ottobre appunto, l’identificazione e l’arresto di De Simone che nella mattina del’11 novembre, scortato dalla polizia penitenziaria, è tornato a casa, nell’alloggio Atc dove vivono anche la madre, il patrigno elettricista e una sorella di 12 anni.