Mose, Orsoni al pm: “Mazzacurati mi portò delle buste ma non le aprii”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Giugno 2014 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Mose, Orsoni al pm: "Mazzacurati mi portò delle buste ma non le aprii"

Giorgio Orsoni (Foto Lapresse)

VENEZIA – Inchiesta Mose, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ai pm: “Giovanni Mazzacurati è venuto diverse volte a casa mia, ogni tanto mi lasciava dei carteggi e delle buste, non sempre ho aperto per vedere cosa c’era dentro”. I soldi ricevuti dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova secondo Orsoni erano solo dei leciti contributi per la campagna elettorale. Ai pubblici ministeri il sindaco di Venezia, che ha appena patteggiato una pena di 4 mesi e 15mila euro di multa per finanziamento illecito, ha detto:

“Non ho mai pensato che i versamenti ricevuti fossero men che leciti. E non so come quelle imprese che hanno fatto i versamenti si procurassero quei fondi. Solo al termine della campagna elettorale ho saputo chi aveva contribuito e chi no, secondo il resoconto del mio mandatario. Più volte ho incontrato l‘ingegner Mazzacurati, anche in quanto mio cliente e fu lui a proporre di sostenere, attraverso canali che ritenevo fossero leciti, la mia campagna elettorale, come per altro faceva con quella degli altri”.

Orsoni tira persino in ballo i propri predecessori (compreso, quindi, Massimo Cacciari): 

“Mi dissero che anche i miei predecessori presero soldi”.

In ogni caso non esita a definire Mazzacurati un “millantatore”:

“Eravamo in disaccordo specie sull’Arsenale. Così come molti sanno ho fatto un provvedimento per restituire quello spazio alla città. Avemmo uno scontro, non mi meraviglia che poi ci sia stato un certo risentimento”.

I soldi per i quali ora è finito sotto la lente dei magistrati, 110mila euro (che però per la Procura sono solo una parte dei fondi presi illecitamente), Orsoni dice di esserseli ritrovati sul conto a sua insaputa, sottolinea Giovanna Casadio su Repubblica, che scrive:.

“Quei soldi, i 110 mila euro “contabilizzati (…) frutto di sovrafatturazioni e elargiti dal Consorzio Venezia Nuova se li è ritrovati a sua insaputa. Avrebbe insomma semplicemente fatto quanto gli suggeriva il Pd veneto”.