“Il mostro di Firenze e Zodiac sono io” : ex militare Usa si autoaccusa, Procura indaga

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2018 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA
"Il mostro di Firenze e Zodiac sono io" : ex militare Usa si autoaccusa, Procura indaga

“Il mostro di Firenze e Zodiac sono io” : ex militare Usa si autoaccusa, Procura indaga

FIRENZE – “Sono io il mostro di Firenze“. Un cittadino americano ex militare Usa ha confessato di essere l’autore materiale dei delitti avvenuti a Firenze fra il 1974 e il 1985. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Secondo un’inedita testimonianza al vaglio in queste settimane dalla Procura di Firenze, l’uomo ha ammesso in una telefonata di alcuni mesi fa di essere il serial killer già noto negli Stati Uniti con il nome di Zodiac, famoso per i suoi messaggi inquietanti mandati alla polizia.

Un ex ufficiale dell’esercito Usa che ha vissuto in Italia racconta al “Giornale” di essere l’assassino seriale più ricercato degli Stati Uniti e il pluriomicida che terrorizzò la Toscana. Si tratterebbe inoltre della stessa persona che il postino di San Casciano, Mario Vanni, aveva chiamato “Ulisse” in una conversazione intercettata il 30 giugno 2003 nel carcere Don Bosco di Pisa.

Il documento in possesso della Procura di Firenze e arrivato al Giornale attraverso la rivista Tempi, oltre a contenere la testimonianza, è completo di dati biografici e della soluzione di quattro indovinelli sull’identità di Zodiac, che contengono effettivamente il nome e il cognome dell’uomo.

Come scrive Francesco Amicone per Il Giornale:

Prima di insinuare per la prima volta un collegamento fra il caso «Zodiac» e quello del «Mostro di Firenze», un giornalista chiede a «Ulisse» se nel 1970 si trovasse «per caso» sul Lago Tahoe, dove si consumò uno dei delitti di «Zodiac». «Dopo un silenzio durato venti secondi si legge nel documento Ulisse ha ammesso. Poi ha detto che non poteva parlare di quegli anni per via del suo lavoro». Non un’ammissione di poco conto, dato che nel 1970 una vittima di «Zodiac», Donna Lass, sparì proprio dalle parti del Lago Tahoe. Così quando «Ulisse» ammette di aver abitato nel 1969 nel nord della California, a Santa Rosa, a pochi chilometri dal luogo del delitto di diversi crimini di «Zodiac» e di aver a vissuto nel 1966 a Riverside, in California, un altro teatro di morte, il testimone si rende conto di avere probabilmente di fronte il serial killer americano più ricercato di sempre. Anzi secondo il giornalista non ci sono dubbi che si tratti dello stesso americano che Vanni disse di aver incontrato. Ed è ancora «Ulisse» a rivelare di aver «visto Pacciani più volte nel bosco», indicando al suo «biografo» anche la zona vicino a San Casciano in Val di Pesa che il contadino e lui erano soliti frequentare.

Nelle righe successive del documento stilato dal giornalista si legge che «Ulisse» a questo punto cita alcuni colleghi di lavoro dell’esercito che conoscevano la sua seconda vita. Il reporter a questo punto gli suggerisce di costituirsi, come «Zodiac» e come «Mostro di Firenze». E anche di rivolgersi a un sacerdote. «Ulisse» spiega un po’ criptico di non essersi consegnato «per non mettere nei guai gli altri». Sembra volersi costituire: «Cosa devo portare?». Il giornalista gli consiglia di trovarsi un avvocato e i due si salutano. Da allora, era il 13 settembre scorso, il giornalista e il presunto «Mostro» non si sono più sentiti. E adesso la più clamorosa delle rivelazioni.