Movida, locali chiudono alle 23. Gente in strada fino alle 4. Assembramenti e niente mascherine

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2020 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA
Movida, locali chiudono alle 23. Gente in strada fino alle 4. Assembramenti e niente mascherine

Movida, locali chiudono alle 23. Gente in strada fino alle 4. Assembramenti e niente mascherine (Foto Ansa)

ROMA – Movida, i locali chiudono alle 23. Gente in strada comunque fino alle 4. Assembramenti e niente mascherine.

Traffico bloccato fino alle 4 del mattino, assembramenti e bivacchi, schiamazzi, risse tra giovani e residenti esasperati a filmare il tutto.

In molte parti d’Italia il primo weekend post lockdown è stato un assembramento totale, con molti sindaci, come quello di Brescia, che stanno decidendo di imporre un coprifuoco.

Chi si è trovato dalle parti del lungomare di Napoli nella notte tra sabato e domenica per il primo weekend post lockdown parla di “una follia collettiva”.

Migliaia di persone, anche senza mascherina, si sono riversati in strada, a piedi o con le auto, con i marciapiedi utilizzati come corsie preferenziali da auto e moto, nonostante i locali della movida abbiano rispettato il limite della chiusura alle 23. 

Sono state finora l’esempio della quarantena da coronavirus: vuote, mute e apparentemente larghissime. A cinque giorni dalla riapertura a pieno regime di bar, ristoranti e locali in gran parte d’Italia, le piazze tornano a popolarsi.

E nel primo weekend del “liberi tutti”, la movida esplode quasi ovunque. Giovani per strada, con bicchieri di birra in mano o seduti in piazza o ai tavoli dei locali. Spesso senza mascherine né distanze di sicurezza.

Cominciano così a fioccare le prime multe. Sei a Ponte Milvio a Roma e un bar chiuso a Perugia, teatro di una rissa, solo per fare qualche esempio. In entrambi i casi le misure sono scattate per il mancato rispetto delle norme sulle mascherine e il distanziamento.

I controlli sono stati rafforzati, ma temendo il peggio nel weekend, i sindaci corrono ai ripari. Così è allarme rosso a Brescia. In una della città più colpite dall’epidemia, il cuore della movida si è riempito e poco prima di mezzanotte è scattato il blocco.

La polizia è intervenuta per impedire nuovi ingressi nel piazzale Arnaldo. E il primo cittadino prima minaccia la chiusura. “O riusciamo a contingentare gli accessi o firmo un’ordinanza di chiusura della piazza”, denuncia Emilio Del Bono. Poi passa al coprifuoco, disponendo a partire dalle 21.30 la chiusura dei locali in piazza nei giorni 23 e 24 maggio.

Alza la voce anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana, pronto a “nuove restrizioni, per evitare che il lavoro svolto finora grazie alla maggioranza dei cittadini, venga vanificato da alcuni incoscienti”.

Va al sodo Verona, dopo le immagini di piazza Erbe quasi in versione pre Covid. “Sono incazzato nero”, dice fuori dai denti il sindaco Federico Sboarina, forte di una nuova ordinanza anti ‘capannelli’ che ha firmato: fino al 2 giugno si potranno bere alcolici solo seduti ai tavoli.

A far traboccare il vaso, racconta, è stata “la strada disseminata di vetri rotti, plastica e rifiuti” dopo la serata. Ai centralini di polizia e carabinieri sono piovute segnalazioni di commercianti e residenti ma, aggiunge Sboarina, in tanti hanno contestato apertamente le forze dell’ordine con “atteggiamenti aggressivi”.

Intanto è di nuovo movida estrema pure a Napoli ed è il Comitato per la vivibilità cittadina e la quiete pubblica a bacchettare gli eccessi. Lo fa con alcuni video postati su Facebook: in uno girato probabilmente da una finestra che affaccia su piazza San Domenico, centro della città, si vedono ragazzi a gruppetti anche di una decina di persone. (Fonte Ansa).