Muccioli, 16 mesi dopo l’addio a San Patrignano: “Fu un complotto di ricconi”

Pubblicato il 3 Gennaio 2013 - 22:18| Aggiornato il 4 Gennaio 2013 OLTRE 6 MESI FA
Muccioli, l'addio a San Patrignano: "Contro di me complotto di ricconi"

Andrea Muccioli e Letizia Moratti (Foto Lapresse)

RIMINI – A distanza di 16 mesi dalle dimissioni da tutti gli incarichi nella comunità di San Patrignano, fondata a Coriano nel 1978 da suo padre Vincenzo, Andrea Muccioli dice la sua verità. In un lungo sfogo su Facebook si definisce vittima di “un complotto di ricconi“, e racconta così la sua uscita di scena:

”I ricconi frustrati hanno deciso di espropriare la comunità con un semplice ricatto: il posto dipende dai nostri soldi, o te ne vai via tu o noi interrompiamo immediatamente i finanziamenti e voi dovete chiudere nel giro di un mese. Un complotto preparato da tempo, rallentando il flusso delle donazioni per creare un bel buco e dare al momento opportuno la colpa a me”.

Andrea Muccioli, sedici mesi dopo, torna a rimuginare sulle sue dimissioni, avvenute ufficialmente per ‘screzi’ nella gestione, dalla comunità per il recupero dei tossicodipendenti fondata da suo padre Vincenzo nel ’78 e che lo ha visto al timone per sedici anni, dopo la morte del genitore avvenuta nel ’95.

Muccioli non cita mai la famiglia di Letizia e Gianmarco Moratti, principale finanziatrice di Sanpa ma il riferimento è piuttosto chiaro. Muccioli jr ha scelto la formula della risposta a un messaggio di un ex ‘ragazzo di Sanpa’, che gli chiedeva ‘cos’è veramente successo’: ”La scusa ideale – dice – è stata la famosa casa, quella che hanno fatto vedere ai giornalisti raccontando che ero fuori di testa e mi volevo costruire una reggia ‘dimenticandosi’ che per sette anni loro erano lì, a progettarla insieme a noi, ad arredarla con i loro architetti”.

”Io ho la coscienza a posto – prosegue – e l’animo tranquillo di chi si è sempre comportato con trasparenza e onestà, anche a 48 anni, senza lavoro, con un affitto da pagare e dovendo chiedere a mia madre un aiuto economico per mandare avanti la mia famiglia. Il posto invece è stato tradito e insudiciato nel suo spirito, perché tradito nella verità. Troppe falsità sono state dette ai ragazzi solo per difendere una squallida scalata al potere. Troppa malafede per costituire le presunte basi di una nuova rinascita”.

Andrea Muccioli si dice oggi più sereno che amareggiato, un’amarezza dovuta ”alla grave preoccupazione che quel posto possa perdere la vocazione per cui è stato concepito e realizzato”. Già lo scorso agosto la moglie di Andrea Muccioli, Cristina, in un’intervista a un settimanale aveva lanciato accuse: ‘‘I Moratti volevano subentrare nella gestione. Siamo venuti via da lì in condizioni economiche precarie, ci hanno liquidato con 80.000 euro dopo che mio suocero e la sua famiglia hanno donato immobili e terreni per milioni di euro, 80.000 euro per vent’anni di volontariato, senza una casa né un’auto”.

”Noi tutti – aveva replicato Sanpa – abbiamo vissuto con dolore e tristezza, ma anche con un forte e consapevole desiderio di continuare nel nostro impegno a difesa della vita, l’ineluttabile decisione di Andrea Muccioli di chiudere i rapporti con San Patrignano, rassegnando irrevocabili dimissioni dopo le note vicende di un anno fa”. Letizia e Gianmarco Moratti? ”Li sappiamo feriti da queste ingiuste e assurde recriminazioni”.