Muore madre, Asl risarcirà la “paghetta” al figlio di 30 anni

Pubblicato il 16 Febbraio 2010 - 14:20 OLTRE 6 MESI FA

Morta la madre per responsabilità mediche, un trentenne dovrà essere risarcito a causa della perdita dell’aiuto economico che riceveva dalla donna. Così si è espressa la Corte di Cassazione in relazione ad un caso nato in Trentino a seguito di una causa civile avviata contro l’Azienda sanitaria di Trento dal figlio della donna, ultrasessantenne, morta dopo un errato intervento chirurgico.

In entrambe le sentenze del Tribunale civile e della Corte d’appello di Trento – ricorda il quotidiano L’Adige – era stato riconosciuto il danno morale subito dal figlio ma negato il danno patrimoniale per le frequenti donazioni ricevute dal giovane.

I giudici della Cassazione hanno invece ritenuto che il giovane, nonostante fosse maggiorenne e magari anche economicamente indipendente, avesse diritto al risarcimento del danno patrimoniale da lui subito “per effetto del venir meno delle provvidenze aggiuntive che il genitore gli destinava”. Sarà ora la Corte d’appello a quantificare l’ammontare della “paghetta” che il figlio ha perso a causa della prematura morte della madre e che gli dovrà essere versata dall’Azienda sanitaria.