Muore sul lavoro e dona il cuore: così salva un ragazzo

Pubblicato il 3 Giugno 2012 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un cuore donato da un giovane napoletano morto la notte scorsa per un incidente sul lavoro ha salvato la vita ad un altro giovane calabrese.

Ma la storia della sua salvezza vede protagonisti anche decine di operatori sanitari che hanno trasportato il ragazzo da Bari a Torino con un volo speciale, nell'attesa di trovare un cuore compatibile individuato dopo tre giorni di allerta nazionale, durante i quali è potuto sopravvivere grazie alla circolazione extracorporea (Ecmo).

Marco, il giovane calabrese di 21 anni, era stato operato in una clinica di Bari il 23 maggio scorso. I medici dovevano sostituirgli la valvola mitralica e sottoporlo ad una plastica della valvola aortica.

Durante l'intervento era stata individuata una occlusione della coronaria sinistra e nello stesso giorno il giovane era stato portato di nuovo in sala operatoria per mettere un bypass nella coronaria sinistra occlusa.

La situazione subito dopo comincia a peggiorare. Dopo tre giorni da Bari arriva la telefonata all'ospedale Molinette di Torino al professor Mauro Rinaldi.

Il ragazzo era scompensato e la situazione stava precipitando. Il medico torinese consiglia allora di affrontare l'emergenza mettendolo in Ecmo, la tecnologia che permette di sostenere la circolazione quando il cuore è gravemente danneggiato.

A quel punto era chiaro che per salvare Marco era necessario trovare un cuore da trapiantare ma l'intervento deve avvenire in pochi giorni. Un aereo speciale lo trasporta a Torino.

Mercoledì sera l'arrivo a Torino e con un'ambulanza attrezzata il trasporto in ospedale, nell'attesa di un cuore compatibile.

Il ragazzo rimane sempre sveglio, consapevole di tutto quello che stava succedendo. Giovedì scatta l'emergenza nazionale per la ricerca dell'organo e il cuore finalmente arriva nella notte tra sabato e domenica.

Il donatore è un altro giovane, di 32 anni, un napoletano che ha perso la vita in un incidente sul lavoro, a causa di un trauma cranico. L'uomo ha donato anche il fegato e i reni che sono stati trasferiti in altri ospedali.

Una nuova corsa dell'equipe medica riesce a portare in tempo l'organo e nella stessa notte i medici si preparano ad operare. Alle 3 comincia l'intervento che finisce dopo 6 ore e alle 9 di questa mattina i medici possono uscire dalla sala operatoria per comunicare che tutto è andato bene.

''L'intervento è tecnicamente riuscito – ha spiegato Rinaldi – e ora il giovane viene assistito in attesa che, dopo la ripresa postoperatoria, possa tornare ad una vita normale''.