Napoli, auto insanguinata e boss Michele di Biase scomparso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Ottobre 2015 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, auto insanguinata e boss Michele di Biase scomparso

Napoli, auto insanguinata e boss Michele di Biase scomparso

NAPOLI – Un’automobile crivellata di colpi e macchie di sangue ovunque. Automobile su cui, con tutta probabilità, viaggiava Michele Di Biase, pregiudicato e ritenuto dagli investigatori il reggente del clan Mallardo di Giugliano. Ma di Michele Di Biase non c’è traccia: scomparso. Probabilmente ucciso in quella sparatoria, forse (ma è certamente meno probabile) scampato e fuggito.

A Napoli, per ora, è mistero sulla scomparsa dell’uomo. Una prima risposta a quanto è accaduto verrà dall’esame delle tracce di dna all’interno dell’auto. Si tratta di capire se quel sangue sia di Di Biase e se con lui, sull’auto, al momento dell’agguato ci fossero anche altre persone.

Ma i misteri, come racconta Il Mattino, non sono finiti. Perché non manca all’appello soltanto Di Biase senior. Da venerdì, dal giorno della sparatoria, è svanito nel nulla anche il figlio.

Collaborazione zero da parte dei familiari di Di Biase: fino a ieri i suoi congiunti non avevano ancora nemmeno sporto una denuncia di scomparsa. Silenzio assoluto da parte della moglie, rintracciata poche ore dopo il fatto dagli investigatori. Mentre spunta un altro mistero, legato alla figura del figlio di Michele Di Biase: anche di lui – e non da venerdì – si sarebbero perse le tracce. Sorge dunque spontaneo l’interrogativo: è ipotizzabile che all’interno della Fiat panda trasformata in un mattatoio potesse esserci anche lui? E che la pioggia di proiettili possa averlo colpito assieme al padre?

La polizia tende a escluderlo. ll giovane comunque non si trova: ma sempre da fonti investigative si apprende che la sua scomparsa risalirebbe già ad alcune settimane fa. Si tratta di un semplice allontanamento o di altro? Nelle ultime 24 ore le forze dell’ordine hanno intensificato ricerche e controlli, estesi anche a tutti gli ospedali e case di cura private