Banane 500 euro, pesce 10 mila: la spesa delle case famiglia a Napoli

Pubblicato il 4 Marzo 2012 - 20:44 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Banane per 550 euro, pesce per 10 mila euro. Questa è la spesa per soli 3 giorni. Una spesa molto costosa per sfamare appena una decina di bambini di una casa famiglia. I pm hanno dunque deciso di indagare sui conti e le fatture sospette. Così 15 cooperative delle 180 di Napoli impegnate nel no profit sono finite nel mirino di magistrati e vigili urbani. Non solo alimenti, sono sospette anche le fatture per la tappezzeria ed i mobili.

Le ipotesi di reato del pm Graziella Arlomede e dell’aggiunto Francesco Greco sono di truffa, corruzione e false fatturazioni. I vigili urbani guidati dal comandante Luigi Sementa hanno sequestrato decine di scatoloni pieni di carte, computer e supporti informatici necessari alle indagini.

Ogni anno il Comune di Napoli investe 30 milioni di euro nei servizi per le fasce deboli, e potrebbero essere 7 i milioni di euro sottratti con le false fatture dalle 15 cooperativa tra le 190 aziende no profit impegnate nel napoletano. Secondo gli inquirenti le fatturazioni sono state alterate per ottenere un doppio pagamento, semplicemente invertendo le iniziale del giovane ospite della casa famiglia.

L’altro raggiro coinvolge il fornitore, che in accordo con la coop produce fatture per centinaia di migliaia di euro di spese, rivolgendosi poi al Comune per ottenere il rimborso. Gli inquirenti stanno esaminando anche le pratiche di assunzione del personale delle coop, temendo degli illeciti. Un raggiro economico ed un tradimento affettivo: coloro che dovrebbero aiutare i ragazzi disagiati e traditi dalla vita, hanno avuto il coraggio di lucrare sul sistema.