Napoli violenta. Il vicecapo della Polizia: “200 arresti bloccati dai giudici”

Pubblicato il 31 Agosto 2012 - 12:49 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Ci sono 200 persone per le quali la Polizia di Napoli ha richiesto l’arresto, che girano indisturbate per le vie della città: nessuno firma gli ordini di arresto. La denuncia del vice capo della Polizia italiana, Francesco Cirillo, capita proprio nei giorni in cui si susseguono i segnali di una nuova faida a Scampia. A colpi di pistola. Dall’inizio dell’anno sono 23 gli omicidi nel napoletano. L’esecuzione del boss Gennaro Marino sul lungomare di Terracina una settimana fa ha innescato la prevedibile reazione con la vendetta a Napoli: è la faida eterna intorno alle famiglie della camorra, con “scissionisti”, “girati” e vecchi appartenenti al clan Lauro che si sfidano per il controllo del traffico della droga, delle estorsioni, di ogni traffico criminale. Una guerra che tra il 2004 e il 2005 provocò centinaia di morti, spesso vittime innocenti accoppate in mezzo alla strada.

La denuncia di Cirillo sembra un vero atto di accusa nei confronti della magistratura. Banalizzando, sembra il copione di un poliziottesco anni ’70, tipo Napoli violenta, la Polizia ha le mani legate. Ma la questione è serissima e riguarda l’affidabilità della macchina giudiziaria, la lentezza di una burocrazia che vanifica il lavoro delle forze dell’ordine. Cirillo si è preoccupato di precisare subito che “non è colpa dei giudici”. Ma, durante il Comitato per l’ordine pubblico convocato d’urgenza dal prefetto, non  ha mancato di esternare altre precisazioni: “La nuova faida di Scampia? Aiuterebbe l’azione delle forze dell’ordine l’emissione degli ordini di cattura richiesti anche da tre anni all’ufficio Gip. Sono 200 le persone per le quali è stato richiesto l’arresto”.

Parole pesanti. Cui ha aggiunto un consiglio, riferito all’eccessiva mole di arretrati pendenti nelle procure, non si sa quanto richiesto: “Se c’è un superlavoro, c’è bisogno di scelte emergenziali, e anche di aggiungere qualche unità, magari costituendo una task force”.