Napoli. Finto capitano della finanza adescava donne che volevano sposarsi

Pubblicato il 21 Marzo 2012 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Si presentava come un capitano della Guardia di Finanza. E sui social network metteva pure la sua foto in divisa. Obiettivo? Sedurre, per truffare, donne che volevano sposarsi. Peccato che l'amore non c'entrava proprio nulla. Piuttosto c'entravano i soldi. Si' perche' il falso finanziere incassava un bel po' di denaro per organizzare il matrimonio, perfino per curare la vecchia madre. Giochi, sporchi, che hanno visto quasi 300 vittime e che oggi sono finiti. E cosi' il falso finanziere e' stato arrestato, dai finanzieri veri.

Davide Mataluna, al secolo Giuseppe Vinciguerra, 31 anni, proveniente da Maddaloni, nel Casertano, in dieci anni di ''carriera'', tra la provincia di Caserta e il confinante territorio di Cassino (Frosinone), ha messo in atto diverse truffe. Tante le denunce nei suoi confronti, ma nulla di cosi' grave da giustificare una misura cautelare; le manette sono cosi' scattate solo perche' trovato in possesso del falso tesserino. Sue vittime soprattutto ragazze, di eta' compresa tra i 15-16 anni e i 35, che per l'ufficiale dal bello aspetto e dai modi da gentiluomo erano pronte a sborsare migliaia di euro, assolutamente convinte dei suoi sentimenti ma puntualmente deluse in prossimita' dell'altare.

Vinciguerra, secondo i pm Carlo Fucci e Patrizia Dongiacomo della Procura di Santa Maria Capua Vetere e gli investigatori delle fiamme gialle di Caserta guidati dal capitano Salvatore Tramis, non avrebbe mai usato altri travestimenti ma, sulla falsariga di Toto' e Nino Taranto, avrebbe anche provato, riuscendovi, a farsi promotore nella sua stessa citta', Maddaloni, di una colletta per la costruzione di una fantomatica chiesa facendosi consegnare qualche migliaia di euro dai suoi concittadini, sicuramente un po' sbadati visto che nessun luogo di culto era in costruzione.

Tra le vittime anche sacerdoti e tanta gente comune. Vinciguerra era inoltre un habitue' di ristoranti e locali notturni, dove non pagava grazie al falso tesserino. Le sue vittime preferite erano pero' giovani donne, che adescava su social network come Facebook o Badoo. L'ultima ragazza conosciuta su Badoo, residente nel comune di San Prisco, abbandonata quasi sull'altare, lo ha pero' denunciato circa un anno fa grazie anche al provvidenziale intervento del padre, che forse per istinto di genitore non si fidava di quel giovane cosi' affabile che pero' spesso chiedeva soldi.

I finanzieri hanno cosi' iniziato ad indagare, scoprendo che Vinciguerra non agiva da solo, ma era aiutato da due amici (due fratelli di 28 e 32 anni) e dall'anziana madre, una sessantanovenne che dava costantemente man forte al figlio. I tre sono stati denunciati insieme a Vinciguerra per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

Alla donna il falso capitano presentava le compagne del momento, compresa l'ultima fiamma di San Prisco; da quest'ultima si era fatto consegnare anche 3000 euro per le cure della madre che pero' era in perfetta salute. In tutto, durante il fidanzamento, le avrebbe ''scucito'' oltre 7500 euro, tra cui 500 euro per l'anticipo del pranzo nuziale, 750 euro per il fotografo, 1000 euro per il cantante. Dalle indagini e' emerso come la giovane e il falso capitano avessero frequentato perfino il corso prematrimoniale alla Parrocchia Santa Maria di Costantinopoli di San Prisco e la ragazza avesse anticipato una somma di denaro pari a 28mila euro per il pagamento dei mobili che lei stessa aveva scelto per arredare la futura casa da sposi.

I finanzieri ipotizzano che Vinciguerra abbia truffato almeno 260 persone, ma e' una cifra che potrebbe anche crescere nei prossimi giorni. Al momento dell'arresto il trentunenne, abituato a vivere con i profitti delle truffe, non ha fatto una piega. Forse immaginava che prima o poi sarebbe stato preso dai finanzieri, quelli veri.