Napoli, mezzo miliardo in multe non pagate. Tolleranza incivile (e criminogena)

di Lucio Fero
Pubblicato il 26 Maggio 2017 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, mezzo miliardo in multe non pagate. Tolleranza incivile (e criminogena)

Napoli, mezzo miliardo in multe non pagate. Tolleranza incivile (e criminogena) (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Napoli, l’ultimo conteggio fa 479 milioni di euro. Multe per infrazioni al codice della strada, semafori saltati, parcheggi vietati, intralci al traffico, sorpassi azzardati…Multe, semplici multe di cui i napoletani se ne fregano: l’ultimo conteggio attesta che la multa la paga solo un napoletano su cinque.

Il Corriere della Sera con Gian Antonio Stella si occupa del fenomeno e lo quantifica. Articolo e autore concentrano la loro attenzione sulla ripetitività del fenomeno (già a suo tempo il Comune di Napoli aveva cancellato-rinunciato a 600 milioni circa di crediti che nessuno pagava e avrebbe mai pagato) e sulla estensione del fenomeno (non solo le multe, anche le case di proprietà del Comune dove solo la metà di chi le occupa paga l’affitto). E mettono in rilievo le difficoltà del bilancio comunale appunto e del sindaco De Magistris che lamenta abbandoni della città da parte del governo in tema di finanze ma risulta incapace o impossibilitato a raccogliere in casa quel che dovrebbe.

Qui invece interessa altro aspetto e altra piega di quel che accade a Napoli e anche in non piccola parte del resto d’Italia. Le cifre dicono che a Milano un cittadino paga in media 138 euro di multe stradali. Il dato a Bologna è di 103 euro. A Roma gli euro sono 60, a Napoli e Bari 31 e 32. Ora poiché è escluso che a Napoli, Bari e Roma si paghino meno multe perché più disciplinati e attenti nel traffico, le cifre dicono che c’è un’abbondante Italia dove non pagare le multe è di fatto tollerato.

Da Roma in giù, capitale compresa e Napoli campione, la multa non è una sanzione ad una regola ma un fastidio, una zanzara da scacciare. La cacci via, non la paghi e sostanzialmente non ti accade nulla (fenomeno sociale, politico, culturale, quasi antropologico…favorito se possibile anche dalla scelta di togliere la riscossione delle multe a Equitalia prima e poi togliere di mezzo anche Equitalia). Ma anche se qualcosa accade, anche se qualcuno ti chiede conto della multa non pagata, il costume, l’istinto, la prassi, la cultura condivisa da Roma in giù è fare spallucce, opporsi, insomma non pagare.

Non pagare la multa è essere cittadino alla rovescia ma accettare per decenni che la multa non si paga (o la pagano solo i fessi e i timorosi) è una forma di tolleranza incivile che praticano i Comuni, i governi e la politica locale. Tengono cattedra di inciviltà e hanno fatto scuola.

E questa tolleranza non è solo incivile. E’ anche criminogena, insegna che si può fare. Si può fare cosa? Ognuno quello che gli pare. Non è certo un caso che l’area che meno paga le multe stradali sia quella che più edifica case abusive. Non è un caso che a Roma dove come a Napoli la multa non si paga ogni bar o ristorante che può si prenda illegalmente un pezzo di marciapiede o piazza, che gli ambulanti facciano ciò che loro pare della città e che gli extra comunitari prendano esempio…

Vogliamo sostenere l’ardita tesi che una multa non pagata e presa per aver lasciato l’auto parcheggiata in doppia fila a stringere la strada per il prossimo sia il primo microscopico passo ma pur sempre passo nella scala della criminalità diffusa? Sì, proprio così: non solo a New York funziona la regola della finestra sfondata. Lasciare che un sasso sfondi una finestra sia pure abbandonata, lasciare che una cosa pubblica, alla vista della gente, una cosa piccola come una finestra sfondata sia lì a testimoniare che ognuno fa come gli pare e nessuno controlla è comunicare all’intera comunità appunto che si può fare, che ognuno fa come gli pare, che ognuno viola le regole e quindi anche tu…

Onestà, onestà…corruzione, corruzione… Rispettivamente invochiamo e malediciamo. Ma com’è che quando si tratta di una multa la prima ci appare un’esagerazione e la seconda un’opportunità?