Napoli, clochard morto: “Gettato in acqua gelida”

Pubblicato il 14 Gennaio 2010 - 10:32 OLTRE 6 MESI FA

Bagnato con l’acqua gelida di una fontana per una bravata, è morto per il freddo. Quando i soccorritori del 118 sono arrivati davanti alla fermata metro Museo, a Napoli, hanno trovato il clochard Yussuf Errahali con i vestiti inzuppati ancora addosso.

L’uomo, un marocchino di 37 anni, era fradicio: «Siamo arrivati sul posto poco dopo le 10 del mattino, quasi in contemporanea con l’ambulanza del 118. I medici hanno tentato diverse manovre rianimative, purtroppo senza alcun successo. Nel pomeriggio, in piazza sono giunti i volontari del turno pomeridiano, che hanno raccolto numerose testimonianze dai senza dimora che popolano la zona», racconta Graziella Lussu, responsabile della cooperativa sociale «Il Camper», che offre assistenza ai senzatetto.

«Ci hanno detto che Yussuf era stato gettato nell’acqua gelida della fontana, e che era rimasto per diverse ore con gli abiti inzuppati d’acqua prima di morire. Quando i medici l’hanno soccorso, era mezzo nudo e bagnato fradicio», continua la donna.

Errahali, con problemi di alcol e cocaina, aveva preferito la strada alle cure dell’ospedale Incurabili dov’era in trattamento. Ma è stata proprio la strada ad ucciderlo, come racconta una poliziotta: «I senzatetto che vivono in piazza Cavour parlano dell’ennesima scorribanda di un gruppo di giovani provenienti dal quartiere Sanità. Crediamo che l’area dove sono avvenuti entrambi gli episodi necessiti di una maggiore sorveglianza, soprattutto nelle ore notturne».