Napoli, preti e festini gay in canonica: Finanza acquisisce dossieR della Curia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2017 - 00:07 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, preti e festini gay in canonica: Finanza acquisisce dossie della Curia

Napoli, preti e festini gay in canonica: Finanza acquisisce dossier della Curia

NAPOLI – Festini gay in canonica tra Napoli e Pozzuoli. Dopo che il cadinale Crescenzio Sepe ha sospeso il parroco di Pizzofalcone, Don Mario D’Orlando, in attesa di fare chiarezza sulle accuse di un potenziale scandalo a luci rosse, anche la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo sull’accaduto. Proprio su ordine della Procura nei giorni scorsi gli agenti della Guardia di Finanza hanno eseguito un blitz negli uffici della Curia per acquisire gli atti relativi ai preti e agli incontri hard nelle canoniche del napoleano.

Maria Chiara Ausilio sul quotidiano Il Messaggero scrive che mentre la Procura ha voluto così avere accesso agli atti, che restano top secret, che sono stati affidati anche al tribunale ecclesiastico coordinato da monsignor Erasmo Napolitano e che riguardano alcuni preti protagonisti di un dossier consegnato in procura dall’associazione “Meter”, la onlus fondata da don Fortunato di Noto a difesa dei diritti dell’infanzia e contro la pedofilia:

“In quel fascicolo (che resta top secret), si fa anche il nome di un sacerdote della diocesi di Pozzuoli a cui però sarebbe stata affidata la responsabilità di una parrocchia napoletana. Della diocesi di Pozzuoli infatti fanno parte anche i quartieri occidentali della città, da Fuorigrotta a Pianura. Una inchiesta su due fronti, dunque, al momento ancora in una fase iniziale e soprattutto conoscitiva, affidata al sostituto procuratore Clelia Mancuso del pool specializzato in reati contro le fasce deboli coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio.

Da Napoli a Pozzuoli, quindi, da una curia all’altra, per approfondire le notizie contenute nei dossier e cercare riscontri nelle diocesi di appartenenza dei sacerdoti coinvolti in questo giro di incontri e festini gay svelati grazie a due denunce anonime di cui il Mattino, nelle scorse settimane, ha reso conto. L’obiettivo delle visite messe a segno nei giorni scorsi nelle sedi delle due diocesi dagli uomini del tenente colonnello Luigi Del Vecchio su indicazione della Procura della Repubblica, è stato quello di raccogliere testimonianze, indizi, elementi utili a capire se dietro quegli incontri a luci rosse, tra chat rubate da una home page di facebook e dossier anonimi, possano nascondersi ben altri scenari, fatti penalmente rivelanti, eventuali storie di prostituzione o pedofilia”.