Napoli, maxi sequestro di botti, il pericolo è “a capata ‘e Zidane”

Pubblicato il 24 Dicembre 2009 - 09:02 OLTRE 6 MESI FA

Undici tonnellate di botti sono state sequestrate dai carabinieri a Napoli e nella provincia. Una persona è stata arrestata mentre altre 8 sono state denunciate perchè ritenute responsabili a vario titolo di detenzione illegale di materiale esplodente del genere proibito.

Durante l’operazione  sono stati complessivamente sottoposti a sequestro pericolosi ordigni esplosivi artigianali del peso complessivo di 10.700 kg.

I botti sequestrati erano immagazzinati in scantinati e in depositi di vario genere pronti per essere immessi sul mercato oppure messi in venduta su strada, con rischio altissimo anche per la pubblica incolumità.

A Napoli, dove quella dei botti è una tradizione da sempre, quest’anno il primato del “bombone” più pericoloso se l’è aggiudicato «’A capata ‘e Zidane», la testata di Zidane, ovvero la celebre incornata del francese ai danni di Materazzi nella finale mondiale. Quel gesto antisportivo dà il nome ora ad una bomba di circa 10 chili che gli artificieri fuorilegge riescono a piazzare a prezzi esorbitanti (si parla anche di 300 euro).

Nel 2008, il botto più pericoloso era dedicato sempre ad un calciatore, Ezequiel Lavezzi attaccante dei partenopei. L’elenco di botti con nomi improbabili ma che rendono l’idea, ad ogni modo, è piuttosto lungo. Anni fa impazzava il pallone di Maradona.

Poi, dopo l’11 settembre, comparve la bomba di Bin Laden e prima ancora il «Taricone», ispirato dal concorrente casertano della prima edizione del Grande fratello. Tutte varianti del pericoloso e proibito «provolone del monaco».