Napoli. Truffe anziani: arrestata banda di falsi carabinieri. 12 arresti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Ottobre 2017 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA
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Napoli. Truffe anziani: arrestata banda di falsi carabinieri. 12 arresti

ROMA – Truffe anziani: arrestata banda falsi carabinieri. 12 arrestiTruffavano gli anziani fingendosi maresciallo dei carabinieri o avvocato. La strategia era semplice: alle vittime riferivano che un loro familiare (figlio o nipote, a seconda dei casi), dopo aver causato un incidente stradale, era stato trattenuto in un ufficio di polizia. Uno stratagemma per arrivare a una richiesta di denaro necessaria a risarcire il danno causato dal finto incidente stradale prospettando, in caso contrario, gravi conseguenze giudiziarie per il familiare.

Il tutto prima di indicare all’anziana vittima una persona incaricata di ritirare nella sua abitazione il risarcimento danni. Spesso pagato con gioielli e preziosi. A smascherare il sodalizio criminale sono stati gli uomini della dalla squadra mobile di Frosinone e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Frosinone che martedì mattina a Napoli hanno arrestato dodici persone, tutte finite in carcere su provvedimenti emessi dal Gip di Frosinone Ida Logoluso e richiesti del pm Barbara Trotta, della procura del capoluogo ciociaro.

Le truffe avvenivano in tutta Italia. Nessuna zona della Penisola era immune dalle scorribande dei truffatori che di solito soggiornavano in una struttura alberghiera di una zona “tranquilla”, prima di entrare in azione in paesi o città situati in un raggio di cento chilometri. Per spostarsi utilizzavano auto a noleggio, dopo ogni trasferta, facevano ritorno a Napoli, dove risiedono tutti i tredici indagati, di cui uno solo denunciato a piede libero. Solo nei sei mesi di indagini tecniche sono state ricostruite ben sessantasei truffe consumate e tentate.

Gli investigatori, durante le indagini, hanno recuperato oro e preziosi oggetto di cinque truffe per un valore complessivo di circa centomila euro. Decine i raggiri compiuti in quasi tutte le regioni italiane, eccetto la Campania e le isole, e che fruttavano all’associazione centinaia di migliaia di euro. Ad ogni vittima era infatti possibile portar via denaro e gioielli anche fino a un valore di ventimila euro.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il sodalizio monetizzava nei “compro oro” delle varie zone i preziosi truffati agli anziani, eseguendo poi bonifici su carte postali intestate ad altri complici. Un metodo studiato, stando sempre a quanto stabilito da polizia e carabinieri con l’operazione “sciacallo”, per coprire anche le spese delle auto noleggiate, carburante, pedaggi autostradali, ricariche telefoniche e pernottamenti negli alberghi.