Natale Hjorth, uno dei due americani in carcere: “Negli Usa sarei libero su cauzione”

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 18 Agosto 2019 - 19:24 OLTRE 6 MESI FA
Natale Hjorth, uno dei due americani in carcere per l'omicidio di Mario Cerciello Rega: "Negli Usa sarei libero su cauzione"

Natale Hjorth in una foto Ansa

ROMA – Gabriel Christian Natale Hjorth, uno dei due americani in carcere per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, si è lamentato con i Radicali che lo hanno visitato in cella: “Nella mia città, San Francisco, forse non sarei stato in carcere: sarei uscito su cauzione”. Queste le parole riportate sul Corriere della Sera in un articolo a firma di Stefania Moretti.

Scrive la Moretti: Da quasi un mese Regina Coeli è diventata la casa di Gabriel Christian Natale Hjort, il 19enne americano indagato con l’amico Elder Finnegan Lee per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Il giovane – finito suo malgrado al centro di aspre polemiche per essere stato bendato e fotografato in una caserma dell’Arma prima dell’arresto – è tra i detenuti che affollano il carcere di via della Lungara. Un penitenziario che potrebbe contenere al massimo 616 reclusi e che, invece, ne conta 1020.

Un indagato per la foto di Natale Hjorth bendato.

C’è un indagato, a quanto apprende l’Adnkronos, anche nel fascicolo aperto dalla Procura Militare di Roma in relazione alla diffusione della foto di Chistian Gabriel Natale Hjorth bendato, arrestato per concorso nell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ammanettato e bendato nella caserma di via in Selci. Nell’iscrizione nel registro degli indagati viene contestata la ‘divulgazione di notizie segrete o riservate’, il reato relativo all’art.127 del codice penale militare di pace.

L’autopsia sul cadavere di Mario Cerciello Rega.

Il Fatto Quotidiano cita invece delle fonti sui risultati dell’autopsia sul cadavere di Mario Cerciello Rega: Gran parte delle coltellate inferte a Mario Cerciello Rega hanno colpito organi vitali:cuore, stomaco e polmoni. “Sarebbero bastati uno o due colpi per ucciderlo, ne sono arrivati undici”. (Fonti Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, AdnKronos).