Navi dei veleni, 90 relitti affondati nel Mar Mediterraneo: desecretati i documenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2017 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti, ha declassificato mercoledì 8 febbraio, sessantuno documenti – forniti dal Sismi – sul tema della “nave dei veleni“: la declassificazione era stata richiesta da Bratti lo scorso anno ed è stata possibile dopo il consenso arrivato dal DIS, il l Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica, organismo di cui si avvalgono il Presidente del Consiglio dei ministri e l’Autorità delegata per l’esercizio delle loro funzioni e per assicurare unitarietà nella programmazione della ricerca informativa, nell’analisi e nelle attività operative di AISE e AISI.

I cable contengono analisi, note e rapporti informativi dei servizi segreti militari, che arrivano fino a metà degli anni 2000, riguardanti soprattutto l’attività di contrasto dei traffici illegali di rifiuti, in particolare quelli radioattivi. Uno dei documenti declassificati è un rapporto dettagliato su Giorgio Comerio, imprenditore navale già ascoltato dalla commissione il 25 maggio 2015, al centro di alcune inchieste della magistratura negli anni passati.

“Il rapporto del Sismi del 21 aprile 2004 – fa sapere la commissione – delinea la sua figura offrendo alcuni episodi fino ad oggi inediti, particolarmente inquietanti e che richiederanno un’attività di approfondimento”.

Per il Servizio Informazioni e Sicurezza Militare, Comerio

“risulterebbe contiguo o organico ad una serie di traffici clandestini con particolare riferimento allo smaltimento di scorie nucleari e rifiuti tossici,  riciclaggio di denaro, contrabbando di armi”.

Secondo quanto rivelato dalla Commissione Comerio sarebbe stato attivo a partire dal 1995 nella zona della Baia di Hungnam, grazie ad accordi stretti con il governo della Corea del Nord. Secondo il Sismi insieme ai suoi collaboratori l’uomo sarebbe stato coinvolto nello smaltimento di “200.000 cask di residui radioattivi”, per una cifra d’affari di “227 milioni di dollari”. Questo smaltimento sarebbe avvenuto – secondo il servizio segreto – nell’area di Taiwan.

Tra le carte ottenute dalla commissione parlamentare d’inchiesta ci sono poi quelle relative alle navi affondate nel Mediterraneo i cui relitti potrebbero contenere rifiuti pericolosi o radioattivi. Un documento del Sismi datato 5 settembre 1995, indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – CESIS e al ministro della Difesa, riportava il risultato di una analisi degli affondamenti di mercantili nel Mediterraneo dal 14 aprile 1989 al 22 luglio 1995. Sono 90 gli affondamenti riscontrati con relative coordinate, carico, dati dell’armatore, percorso e motivi apparenti del naufragio che – dopo la declassificazione – verranno analizzati e confrontati con gli altri atti già acquisiti dalla commissione.