‘Ndrangheta, Antonio Fameli e Fabio Domenicale ai domiciliari a Loano (Savona)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Maggio 2015 - 12:10 OLTRE 6 MESI FA

SAVONA  –  Riciclavano denaro sporco, proveniente da attività illegali, comprando case o portando banconote rovinate da 500 euro alla Banca d’Italia per farsele cambiare. In questo modo, secondo la Procura di Savona, Antonio Fameli, 77 anni, ritenuto legato alle cosche della ‘ndrangheta di Gioia Tauro, e Fabio Domenicale, 46 anni, sarebbero riusciti a trasferire beni in modo fraudolento.

Fameli e Domenicale, entrambi pluripregiudicati, sono adesso agli arresti domiciliari. Insieme a loro sono indagate altre dieci persone. La notizia arriva dal Secolo XIX, che scrive:

“Fameli è ritenuto dai carabinieri collegato alla cosca della `ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro. I due sono residenti a Loano. Secondo gli investigatori avrebbero ripulito denaro sporco. In particolare Fameli e Domenicale sono accusati di attribuzione fittizia di titolarita´ o disponibilità di somme di denaro e, solo il primo di omessa comunicazione, essendo sottoposto a misura di prevenzione patrimoniale, della disponibilità di denaro e per impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

I carabinieri hanno scoperto che i prestanome di Fameli, le persone indagate e Domenicale ripulivano denaro portando banconote rovinate da 500 euro alla Banca d’Italia. Così avrebbero ripulito almeno 115 mila euro. Altri 13 mila euro sono stati sequestrati durante uno degli ultimi tentativi di effettuare il cambio. Secondo i carabinieri, le banconote sarebbero resti di vecchie attività illecite. La pulizia del denaro sporco avveniva anche con operazioni immobiliari. Secondo gli investigatori, Fameli, attraverso un prestanome, avrebbe contribuito all’acquisto del chiosco «Loa Beach» sul lungomare di Loano e di un complesso immobiliare della Riviera. L’indagine su Fameli si è sviluppato dopo l’arresto nel marzo scorso di un altro personaggio legato alla criminalità organizzata, Carmelo Gullace. Fameli è stato pedinato e intercettato: l’attività ha permesso di scoprire le operazioni illecite”.