‘Ndrangheta: sgominata cosca nel reggino, arrestati anche sindaco e 3 assessori

Pubblicato il 3 Maggio 2011 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA

REGGIO CALABRIA – Una maxi operazione della polizia è scattata all’alba in Calabria, contro la potente cosca dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica. Eseguite quaranta ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di vertici e sodali del clan. Arrestati anche Rocco Femia, il sindaco di Marina di Gioisa Jonica, nel Reggino, e tre assessori della giunta: ai Lavori pubblici, alle Politiche sociali e all’Ambiente. Fra gli arrestati c’è anche un poliziotto.

L’arresto eseguito dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dallo Sco di Roma si inserisce in una più ampia operazione coordinata dalla Dda di Reggio contro la cosca Mazzaferro. Le persone coinvolte sono accusate di avere, anche, controllato le elezioni amministrative del 14 aprile 2008, per le quali il sindaco e gli assessori arrestati erano candidati nella lista civica “Uniti per Gioiosa Jonica”. Per tutti gli indagati l’accusa è di associazione mafiosa. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, in occasione delle elezioni la cosca Mazzaferro avrebbe sostenuto la candidatura di Femia che poi è stato eletto. Successivamente alla sua elezione, l’Amministrazione avrebbe fatto in modo di affidare una serie di appalti pubblici a soggetti riconducibili alla cosca.

Il poliziotto arrestato, Franco Avenoso, presta servizio nel Commissariato di Siderno. E’ in servizio nella centrale operativa del Commissariato ed è sposato con la cugina di uno degli arrestati. Per lui l’accusa è di rivelazione di notizie coperte da segreto investigativo. Secondo l’accusa avrebbe informato i componenti la cosca Mazzaferro sulle indagini condotte nei loro riguardi.

“Questa è l’ennesima prova di quello che diciamo da anni: c’è un’intima connessione tra ‘ndrangheta e certa politica. La ‘ndrangheta vota e fa votare. E non è né di destra né di sinistra”. Così il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri ha commentanto l’operazione. E quanto alla prossima tornata elettorale di metà maggio, ha auspicato “che gli arresti di oggi facciano riflettere cinque minuti i candidati a stare lontano dalla ‘ndrangheta. Anche se non è escluso che in qualche caso i giochi siano già fatti”.