‘Ndrangheta, il rito di iniziazione: “Bevi sangue di un confratello”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Gennaio 2015 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Cretarola

Gianni Cretarola

ROMA – Un taglio sul braccio, abbastanza profondo da fare uscire sangue. Un taglio che fanno sia “l’iniziato” che “l’iniziatore”, il nuovo venuto e l’esperto. Poi quel sangue lo si beve. E’ così che avviene l’iniziazione alla ‘ndrina di Pizzata, ovvero una costola della ‘ndrangheta che dalla Calabria era venuta a Roma a fare affari con il traffico di stupefacenti. A raccontarlo in aula è il pentito Gianni Cretarola. E’ davanti ai giudici che racconta come avviene l’iniziazione. Racconta Ilaria Sacchettoni sul Corriere della Sera:

“Basta aver compiuto 16 anni, non è necessario aver ucciso. Ma mi aiutarono l’amicizia con Sestito e l’omicidio già compiuto (a Ventimiglia, quando aveva 16 anni, ndr )”. Per il rito di passaggio, Cretarola, si taglia il polso con un punteruolo. E’ un rito meno cruento di altri, spiega. Lo sgarrista , ad esempio, deve bere il sangue dal braccio di un confratello e tagliarsi a sua volta. Cretarola è nel carcere di Sulmona, lavora nella pelletteria, per il battesimo si servono di chiodi e punteruoli da pelletteria: si punge una prima volta ma nulla. Una seconda ed esce sangue a sufficienza. Quanto basta per non invalidare la cerimonia.

E’ durante una perquisizione nell’appartamento romano di Cretarola che i carabinieri scoprono il codice di San Luca, ovvero un codice con spiegati i codici, i riti di affiliazione e i gradi della ‘ndrina. Cretarola venne arrestato nel 2013 con l’accusa di aver ucciso il boss Vincenzo Femia.