'Ndrangheta: politici indagati perché finanziavano coop del boss

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 13:37 OLTRE 6 MESI FA

COSENZA, 6 DIC – Finanziamenti ad una cooperativa riconducibile al presunto boss di Cosenza, Michele Di Puppo in cambio del sostegno alle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cosenza svoltesi nel 2009. E' questa l'accusa contestata dalla Dda di Catanzaro a Umberto Bernaudo e Pietro Paolo Ruffolo nella loro qualita', rispettivamente, di ex sindaco ed ex assessore del Comune di Rende.

Nel decreto di perquisizione notificato stamani ai due politici contestualmente ad un avviso di garanzia, a Bernaudo e Ruffolo viene contestato di avere finanziato con risorse pubbliche la cooperativa ''Rende 2000'' che secondo l'accusa era riconducibile a Di Puppo, indicato come soggetto di primo piano della cosca Lanzino-Presta-Di Puppo. Quale corrispettivo, e' l'ipotesi accusatoria dei pm Pierpaolo Bruni e Carlo Villani, i due politici avrebbero ricevuto l'impegno della cosca a procacciare voti in loro favore in occasione delle elezioni provinciali.

I due politici, oltre che di concorso esterno in associazione mafiosa, sono indagati anche per corruzione e voto di scambio. Per minacce in occasione di competizioni elettorali, aggravato dalle modalita' mafiose, e' indagato, invece, il consigliere comunale di Piane Crati Pierpaolo De Rose, insieme a Romano Chirillo e Biagio Barbieri, ritenuti affiliati alla cosca Lanzino. Secondo l'accusa, i due, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Piane Crati, avrebbero minacciato piu' elettori per indurli a votare De Rose imponendo agli stessi di apporre un segno sulla scheda per verificare che l'ordine fosse stato rispettato.