‘Ndrangheta, processione omaggia boss. Alfano: “Ributtante”. Ira dei vescovi

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2014 - 21:39 OLTRE 6 MESI FA
'Ndrangheta, processione omaggia boss. Alfano: "Ributtante". Ira dei vescovi

‘Ndrangheta, processione omaggia boss. Alfano: “Ributtante”. Ira dei vescovi

ROMA – “Deplorevoli e ributtanti rituali cerimoniosi“. Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha definito l’omaggio della processione di Oppido Mamertina a casa del boss della ‘ndrangheta, Peppe Mazzagatti, di 82 anni, ai domiciliari per motivi di salute. Un gesto che ha fatto rabbrividire molti, soprattutto i vescovi della Cei che se ne sono subito distanziati: “La Madonna non si inchina ai malavitosi”, ha detto monsignor Nunzio Galatino, vescovo di Cassano allo Ionio e segretario generale della Cei.

“Chi ha fatto fare l’inchino alla Madonna – ha incalzato il monsignore – le ha fatto fare un gesto che la Madre di Dio non ha mai fatto. Si è inchinata la statua, non la Madonna. E nonostante quello che è successo resta forte l’importanza di quello che Papa Francesco ha detto proprio qui 15 giorni fa. Una processione è un luogo di incontro di grandi emotività, sempre difficili da controllare e da educare ma la Chiesa ha il compito di educare dall’interno”.

Le prime a prendere le distanze sono state le forze dell’ordine. Nel momento in cui la processione ha fatto la sosta il comandante della stazione dei carabinieri di Oppido Mamertina si è allontanato in segno di dissenso da quanto stava accadendo. Altri due carabinieri, invece, hanno documentato il tutto e gli esiti dei loro appunti sicuramente confluiranno in una relazione di servizio che sarà inviata alle autorità di ordine pubblico.

Con loro si è voluto complimentare Alfano che si è affidato ad una nota:

La lotta a tutte le mafie è anche nei comportamenti di chi si oppone ad antiche servitù e soggezioni di chi le omaggia, ed è anche in chi prende le distanze da deplorevoli e ributtanti rituali cerimoniosi di chi soggiace alle loro logiche di violenza. Papa Francesco, un combattente, qualche giorno fa ha detto che questa è l’unica strada per una vera e propria rivoluzione sociale. Per un no forte a chi è schiavo del male e della cultura della morte. Esemplare il comportamento dei carabinieri che si sono allontanati, mentre altri compivano quel gravissimo gesto, per mantenere pulita la loro divisa e integro l’alto valore delle istituzioni che rappresentano. Per questo motivo, mi sono complimentato con il comandante Leonardo Gallitelli. Confido che anche altri prendano presto le distanze da atti incommentabili”.

E le reazioni, soprattutto dei vescovi, non sono mancate. E’ intervenuto anche il vescovo della diocesi di Oppido Palmi, monsignor Francesco Milito:

“Il fatto è grave e prenderemo dei provvedimenti molto energici. In tempi brevi prenderemo tutte le informazioni in modo da avere un quadro completo, sia sui fatti che sulle persone. Bisogna far capire che non ci possono essere alleanze di alcun genere che siano contro la fede. Questo è un punto fermo, quali che siano le tradizioni ataviche, i collegamenti che possono esserci, le interpretazioni che si possano dare”.