‘Ndrangheta: arrestati esponenti del clan Serraino, erano coinvolti nella bomba alla Procura di Reggio Calabria

Pubblicato il 30 Settembre 2010 - 08:02 OLTRE 6 MESI FA

Sarebbe stato legato ai contrasti interni al’ufficio il movente dell’attentato fatto il 3 gennaio scorso a Reggio Calabria contro la sede della Procura generale. Dall’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro è emerso infatti che l’attentato sarebbe da ricondurre ad una reazione della cosca Serraino dopo che il procuratore generale Salvatore Di Landro, poco dopo il suo insediamento, avvenuto nel novembre del 2009, aveva deciso di revocare alcuni fascicoli processuali al sostituto Francesco Neri.

Dai contrasti e dalle contestazioni fatte dal procuratore generale Di Landro a Neri è scaturita l’apertura nei confronti di quest’ultimo, nel marzo scorso, della procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale da parte della Prima commissione del Csm. Il procedimento si è concluso con l’adozione di una misura cautelare a carico di Neri, con il trasferimento del magistrato ad altra sede ed altre funzioni. Neri ha assunto successivamente la carica di consigliere della Corte d’appello di Roma.

A Neri era stato contestato, in particolare, di avere avuto come difensore, nei procedimenti disciplinari avviati a suo carico, lo stesso avvocato che assisteva uno degli imputati per l’omicidio della guardia giurata Luigi Rende, avvenuto il primo agosto del 2007 nel corso di una rapina. Nel corso del processo per l’assassinio di Rende, conclusosi con la conferma dei cinque ergastoli comminati in primo grado, Neri fu sostituito, come rappresentante della pubblica accusa, su decisione del procuratore generale Salvatore Di Landro. A Neri è stata anche contestata l’avocazione del procedimento penale a carico dell’ex consigliere regionale della Calabria del Pdl Alberto Sarra, avocazione successivamente annullata dalla Corte di Cassazione.

A quattro degli indagati arrestati nell’operazione contro la cosca Serraino della ‘ndrangheta i carabinieri hanno notificato un’informazione di garanzia perchè indagati nell’attentato compiuto il 3 gennaio scorso contro la Procura generale di Reggio Calabria. Gli avvisi sono stati notificati su delega della Procura della Repubblica di Catanzaro, titolare dell’inchiesta sull’attentato. L’accusa ipotizzata nei confronti dei quattro indagati è di avere organizzato ed eseguito l’attentato.

Ci sono anche i responsabili dell’intimidazione compiuta a Reggio Calabria contro il giornalista Antonino Monteleone tra le 22 persone coinvolte nell’operazione fatta a Reggio Calabria contro la cosca Serraino della ‘ndrangheta. L’operazione, denominata ”Epilogo”, ha consentito di individuare, secondo quanto hanno riferito i carabinieri, una componente organica della cosca Serraino, operante nel quartiere San Sperato di Reggio Calabria e nel comune di Cardeto (Reggio Calabria), di definirne gli interessi criminali e di fare luce su alcuni fatti delittuosi compiuti sul territorio. E tra questi c’e’ l’intimidazione compiuta il 5 febbraio scorso ai danni di Antonino Monteleone, al quale fu incendiata l’automobile, parcheggiata nei pressi della sua abitazione.