‘Ndrangheta, testo rito di iniziazione. Dagospia: l’ha scritto Corrado Guzzanti?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2014 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA

VIBO VALENTIA – ‘Ndrangheta: il testo di un rito di iniziazione trovato a Vibo Valentia, in una scatola da scarpe dentro uno dei più noti negozi d’abbigliamento della cittadina calabrese. Dagospia ironizza: ma la liturgia delle ‘ndrine l’ha scritta Corrado Guzzanti?

Queste le parole della “liturgia” trovate in un block notes:

«Con bastone d’oro e pomello d’argento stella mattutina che forma a ciampa di cavallo società criminale e di ‘ndrina è formata».

«A nome dei nostri antenati i tre cavalieri Osso, Mastrosso e Carcagnosso battezzo questo locale… da ora in poi lo riconosco per un luogo sacrosanto e inviolabile dove si battezzano i picciotti, giovani d’onore e camorristi. Con parole di omertà è battezzata località»

«A nome dell’arcangelo Gabriele e Santa Elisabetta circolo di società è formato, ciò che si dice in questo circolo qua si dice e qua rimane».

«Giuro su questo pugnale e su questa tomba larga e profonda al livello del mare dove nessuno la potrà scoprire…»

«a nome di Minofrio, Mismizzu e Misgarru che hanno tagliato la testa a San Michele Arcangelo»

Un ritrovamento nell’ambito dell’operazione “Insomnia” della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nella quale sono state fermate sei persone con l’accusa di usura ed estorsione aggravate dalle modalità mafiosa. Scrive Giancarlo Mazzuca su “La Stampa”:

La vittima, un commerciante ora sottoposto al programma di protezione, dal 2010 era finito nelle mani dei suoi aguzzini, continuamente minacciato: «Se ti vedo ti scasso la pancia», «Onorare gli impegni altrimenti qui diventa come il giorno dei morti». Gente che voleva rintracciare l’imprenditore cercando di adescare il figlio di 10 anni su Facebook. Per farlo avevano deciso di creare un profilo falso di una ragazzina e chiedere l’amicizia al minorenne. Ieri mattina il blitz con il rinvenimento di una serie di fogli da block notes su cui erano riportate le fasi dell’affiliazione.

La “cerimonia” inizia con la benedizione del locale che ospita la riunione: «A nome dei nostri antenati i tre cavalieri Osso, Mastrosso e Carcagnosso battezzo questo locale… da ora in poi lo riconosco per un luogo sacrosanto e inviolabile dove si battezzano i picciotti, giovani d’onore e camorristi. Con parole di omertà è battezzata località». Poi gli affiliati possono formare “società” ossia iniziare la riunione: «A nome dell’arcangelo Gabriele e Santa Elisabetta circolo di società è formato, ciò che si dice in questo circolo qua si dice e qua rimane».

Tra i pizzini anche quelli per l’ingresso di un nuovo affiliato e per la consegna delle “doti”. Il “picciotto” deve subito imparare la prima regola, l’omertà: «Giuro su questo pugnale e su questa tomba larga e profonda al livello del mare dove nessuno la potrà scoprire». Il rito che consacra lo “sgarrista” prevede che gli affiliati ripetano la formula «a nome di Minofrio, Mismizzu e Misgarru che hanno tagliato la testa a San Michele Arcangelo», in quel momento a un’immagine del santo viene strappata la testa e poi bruciata fra le mani del “battezzato”.