Neve a Milano: temperature e previsioni meteo 26, 27, 28 febbraio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2018 - 16:32 OLTRE 6 MESI FA
Neve a Milano: temperature e previsioni meteo del 26, 27, 28 febbraio 2018

Neve a Milano: temperature e previsioni meteo 26, 27, 28 febbraio (foto d’archivio Ansa)

MILANO – Neve a Milano: le temperature crolleranno già da domenica, ma i fiocchi andranno a imbiancare il capoluogo lombardo e la maggior parte delle zone pianeggianti della regione lunedì e martedì (26 e 27 febbraio).

Anche in Lombardia, come in altre regioni italiane, è tornata la neve, a tratti pure in pianura ma senza provocare disagi. Le precipitazioni, secondo le previsioni, proseguiranno fino a domenica, quando l’aria gelida proveniente dall’Artico farà precipitare le temperature.

Tra lunedì e mercoledì il termometro scenderà fino a -10 in pianura e, su Alpi e Appennino, fino a -15, per poi salire di giorno intorno allo zero termico. La giornata più fredda, secondo Arpa Lombardia, sarà quella di martedì 27 febbraio, con minime comprese tra i -4/-5 di Sondrio e Milano, i -6 di Pavia e Mantova e i -7 di Bergamo. Il freddo anomalo perdurerà sulla Lombardia fino a domenica 4 marzo, ma un lieve rialzo delle temperature sarà possibile già da giovedì, quando aria più mite proveniente dall’Atlantico dovrebbe scalzare quella gelida preesistente, col rischio però di nevicate anche a quote basse.

“Già domenica – spiega Andrea Giuliacci, meteorologo del Centro Epson Meteo-Meteo.it – arriverà l’avanguardia della perturbazione e porterà nevicate intense a Verona, Brescia, Milano, Torino e Milano. Lunedì c’è anche la quasi certezza di precipitazioni nevose ad Ancona e Pescara”. Nei giorni successivi (il ‘gelo’ dovrebbe durare fino a giovedì) la neve continuerà a cadere nelle città settentrionali e adriatiche, e potrebbe vedersi anche a Firenze e Perugia. Non è inoltre escluso che venga imbiancata Roma, dove gli ultimi fiocchi bianchi sono caduti nel febbraio 2012. “Sarà una delle più intense ondate di gelo degli ultimi decenni, e per questo la possiamo definire storica – commenta Giuliacci -. Negli ultimi 60 anni, ne contiamo poche di questo livello”.