Il “nimby” delle previsioni, Emilia e Veneto: “Il meteo ci fa danno, aboliamolo”

Pubblicato il 4 Aprile 2013 - 14:09| Aggiornato il 11 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Nimby“, dicono gli anglosassoni: “Not in my backyard”. Formula solitamente riferita a guerre e affini che sì, in linea di principio sono giuste purché non tocchino “il mio giardino”, il “nimby” all’italiana riguarda più prosaicamente le previsioni del tempo. Sì è scatenata una vera guerra contro il meteo che coinvolge addirittura albergatori e governatori di Regione. Colpevoli di dare pioggia e grandinate anziché sole e temperature miti nei week end di ponte, le previsioni vengono accusate di ammazzare così il turismo. In Emilia come in Veneto gli albergatori e il governatore veneto Luca Zaia chiedono l’oscuramento dei siti e minacciano addirittura le vie legali.

Il fatto è che a Pasqua alcuni siti davano acquazzoni sulla costiera romagnola. Piogge non ce ne sono state ma i turisti sono rimasti a casa, con il risultato che gli alberghi sono stati disertati. Colpa della crisi, dei pochi soldi in tasca? No, per gli albergatori la colpa è dei siti di previsioni. “Abbiamo già contattato gli avvocati per vedere cosa si può fare” e evitare che, in futuro, indicazioni sul meteo possano arrecare danni all’economia turistica della Riviera romagnola”. Sono sul piede di guerra, gli albergatori riminesi. “Questa mattina ho contattato gli avvocati – spiega il presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis – e ho sentito Provincia e Regione. Nessuno – aggiunge – vuole imbrigliare la corretta informazione, ci mancherebbe” ma le disdette giunte ”in seguito alle previsioni meteo hanno creato un danno pesantissimo a livello patrimoniale. Gli avvocati – ribadisce – li abbiamo contattati: vediamo quello che si può fare, non è facile ma vediamo”.

Si aggiunge al coro il governatore veneto Luca Zaia:  “Si oscurino le previsioni meteo per il Veneto nei siti che forniscono questo servizio o procederemo per danni”, ha detto Zaia. “Lanciamo un appello perché questi signori – ha proseguito – ci cancellino dalle previsioni del tempo: che facciano un’area tutta nera, non ci importa nulla. Meglio tornare a Bernacca, previsioni molto macro”. Anche lui schiera gli avvocati: “Con i nostri legali – ha detto ancora Zaia – stiamo valutando ipotesi di richieste danni se i gestori di questi siti continuano su questa strada. Torniamo alla semplicità, come il Papa che dice ‘buonasera’. Pensiamo di essere meglio di Dio?”. Il governatore veneto ha rimarcato il fatto che vi siano ”alberghi che non lavorano perché i superesperti sbagliano le previsioni. Si seguano le previsioni del nostro sito Arpav – ha concluso – che sono serie e fatte bene”.