No Tav a Roma: “Non siamo noi i violenti, vogliono confonderci coi black bloc”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2013 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
No Tav a Roma (foto Ansa)

No Tav a Roma (foto Ansa)

ROMA – I violenti non siamo noi, ci vogliono delegittimare e confondere con i black bloc. Poco prima dell’inizio del corteo a Roma i No Tav puntualizzano e precisano: loro non sono nella capitale per creare disordine ma solo per manifestare per la loro causa.

“I giornali dicono che sarà una manifestazione NO Tav. Non è vero. Vero è invece che lo scopo del potere è far passare il messaggio No Tav uguale black bloc. E se noi oggi siamo i delinquenti, se siamo i cattivi, è perché ci hanno ritagliato questa immagine addosso. Ma i violenti non siamo noi”: Domenico Bruno, detto Mimmo, 65 anni, di Chianocco, ferroviere in pensione, esponente No Tav che si è sobbarcato il compito di organizzare il viaggio degli attivisti dalla Valle di Susa a Roma, si rivolge con queste parole alla cinquantina di presenti sull’autobus e spiega le ragioni della trasferta.

“Ci vogliono delegittimare, addirittura con accuse di terrorismo – dice Mimmo – ma non ci convinceranno mai a chiuderci in casa. Noi siamo qui con la nostra faccia. Noi non abbiamo paura”. Lo dicono anche, una volta giunti a destinazione, all’agente con la pettorina gialla della ‘Polizia di Roma Capitale’, che spiega loro: “Questa città è ospitale, vi accoglie. Ma dovete allontanare i violenti dal corteo”.

E loro di rimando: “I violenti non siamo noi. Qualche suo collega, in valle, lo è stato. Vada a chiederglielo”. Le ragioni dell’opposizione alla Torino-Lione si sposano bene con i temi dell’iniziativa di oggi, la quale, lanciata l’estate scorsa a Venaus, in Valle di Susa, ha una dimensione nazionale e parla di “una sola grande opera, casa e reddito per tutti”. Andrea, 21 anni, di Susa, un No Tav della seconda generazione, parte dal territorio: “Le nostre fabbriche stanno chiudendo, mentre il cantiere di Chiomonte costa 90 mila euro al giorno solo in forze dell’ordine. Noi ci riconosciamo pienamente negli obiettivi della manifestazione, assediare i palazzi del potere, perché oggi, con questa crisi, invece di pensare alla casa o al reddito, il potere pensa a grandi opere inutili come il Tav”.