Le 3 Tav: la guerriglia in strada, il no dei sindaci, il sì del governo

Pubblicato il 29 Febbraio 2012 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

CHIANOCCO (TORINO) – Guerriglia in Val di Susa ma il governo assicura: “La Tav si farà”. Da un lato le azioni dei manifestanti, le cariche della polizia, le intimidazioni ai giornalisti, i feriti tra agenti e no Tav. Dall’altro i ministri che non hanno il minimo dubbio: “L’opera va avanti”. C’è chi lo dice in maniera perentoria, come Corrado Passera (“La Tav si fa”) e chi utilizza la tecnica del bastone e della carota come Anna Maria Cancellieri (“Va bene il dialogo, ma serve fermezza”). Nel mezzo, ci sono i sindaci della Val di Susa: quelli che non vogliono il tunnel ma che lo chiedono civilmente, senza pietre o azioni spericolate. Alle molotov preferiscono le vie legali, perché loro pensano “semplicemente” che l’opera non sia giusta.

Guerriglia

Da un lato la guerra di nervi sulla strada, tra violenze e provocazioni. A Chianocco, una ruspa seguita da poliziotti in assetto antisommossa si è aperta la strada abbattendo la barricata su una delle rampe dove i manifestanti protestano. A centinaia i No Tav indietreggiano, mentre altri restano sull’autostrada fronteggiati da centinaia i poliziotti. Sono stati sparati alcuni lacrimogeni. E la lotta non si ferma neanche in serata. Oggetti contro gli agenti e lancio di lacrimogeni e getto di idranti sui no-Tav. Le forze dell’ordine hanno allontanato i manifestanti, alcune centinaia, dallo svincolo dell’autostrada Torino-Bardonecchia a Chianocco. Fuggi fuggi mentre un’ampia nuvola di fumo acre si diffondeva nella zona.

Il secondo tentativo – ha riferito la Questura – è stato accompagnato da un fittissimo lancio di pietre e oggetti contundenti al quale, per evitare la rioccupazione dell’autostrada, le forze dell’ordine hanno risposto con una carica di alleggerimento impiegando anche idranti e lacrimogeni. La questura ha precisato che sono rimasti feriti tre agenti e una manifestante.

La guerriglia è il seguito ad una giornata di fuoco: il sito del Corriere della Sera aveva pubblicato un video in cui si vedeva un manifestante che provocava un agente, fino a chiamarlo “pecorella“. La troupe che ha girato le immagini sarebbe stata aggredita: si tratta, scrive il Corriere della Sera, della troupe di H24 che per Corriere Tv riprende in diretta la protesta in Val di Susa nei pressi di Chianocco, in provincia di Torino. Il sito del Corriere riporta le conseguenze dell’aggressione: “Uno degli operatori è stato picchiato e avrebbe riportato la frattura del naso, sono state rubate le attrezzature audio-video e tagliate le gomme dell’automobile”. Gli stessi operatori sono poi stati invitati ad andarsene. Durante la notte, alcune auto dei manifestanti erano state date alle fiamme.

Le istituzioni

Dall’altro lato le dichiarazioni ufficiali degli uomini “delle istituzioni”. La Cancellieri (ministro della Giustizia), come detto, ha provato a mediare: “Penso che con il dialogo si possano risolvere molti problemi” ma ”su certe cose sono per una fermezza assoluta”. Poi ha ribadito che l’opera “non si può mettere in discussione”. Anche Passera (ministro dello Sviluppo Economico) aveva espresso lo stesso concetto, anche se in maniera più laconica: ”Il lavoro è in corso, deve continuare nel modo migliore come previsto”. L’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni ci è invece andato giù duro: “Bisogna mandare l’esercito”.

Sindaci

Nel mezzo, ci sono i sindaci dei paesi “colpiti” dall’opera. I sindaci hanno anche invitato i manifestanti a rimuovere le barricate sull’autostrada durante il fine settimana, per non rendere impossibile ai turisti raggiungere gli impianti sciistici dell’alta Valle. Il presidente della Comunità montana Sandro Plano ha annunciato il ricorso al Tar contro l’ordinanza del prefetto che ha avviato la recinzione del sito strategico. ”Chiederò lo stop ai lavori di allargamento del cantiere della Tav di Chiomonte e, allo stesso tempo, chiedo al Movimento No Tav di interrompere le manifestazioni sabato e domenica per consentire ai turisti di raggiungere le nostre località sciistiche”, ha detto Plano entrando alla riunione dei sindaci della Val Susa con il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, in Prefettura a Torino.