No Tav: Marisa Mayer si incatena a rete in Valsusa

Pubblicato il 11 Aprile 2012 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA

CHIOMONTE (TORINO) – Marisa Mayer, una delle proprietarie dei terreni interessati dalle procedure di ”occupazione temporanea” per la realizzazione del cantiere della Tav in Val di Susa si e’ incatenata a una rete all’interno dell’area recintata, vicino alla baita che per mesi e’ stata presidio del movimento No Tav.

La donna era l’ultimo dei proprietari convocati dalla Ltf per l’avvio delle procedure di ‘occupazione temporanea’ e si e’ legata quando ormai le operazioni di ‘esproprio’ dei terreni del cantiere di Chiomonte si erano concluse.

Fuori dalle reti continuano a stazionare alcune decine di attivisti No Tav. Marisa Meyer, 67 anni, proprietaria del terreno su cui alcuni anni fa il movimento No Tav aveva costruito la baita-presidio in muratura, si e’ legata alle reti, usando un paio di manette.

”Mi sono incatenata – spiega – perche’ tolgano queste recinzioni che sono molto piu’ avanti rispetto a dove dovrebbero essere. E se non avessi avuto voglia di farlo, mi ha convinto il trattamento che ci e’ stato riservato questa mattina, quando ci hanno fatto entrare nei nostri terreni passando ingabbiati come delle pecore. Ma – aggiunge – tutto e’ stato vergognoso: le lettere di esproprio ci sono arrivate il 2 marzo e il 27 febbraio i nostri terreni erano gia’ stati occupati”. ”Marisa – Marisa”, scandiscono le decine di No Tav che stazionano fuori dalle reti. La donna ha posato una stampella (”sono stata operata due volte all’anca”) e la borsa e si e’ seduta su una sedia che le e’ stata portata.