No Vax ricoverato per Covid, l’appello dall’ospedale: “Non fate come me, vaccinatevi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Dicembre 2021 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA
No Vax ricoverato per Covid, l'appello dall'ospedale: "Non fate come me, vaccinatevi"

No Vax ricoverato per Covid, l’appello dall’ospedale: “Non fate come me, vaccinatevi” FOTO ANSA

“Non fate come me, vaccinatevi”: l’appello arriva da un paziente Covid cinquantenne, ricoverato in ospedale a Piacenza. Paziente che nei giorni scorsi in un video pubblico su Facebook, col casco per l’ossigeno e pentito delle sue posizioni No Vax, ha invitato quanti ancora come lui a immunizzarsi. Un filmato, rimosso solo nelle ultime ore, che anche il primario della Terapia intensiva respiratoria (Utir) dell’ospedale, il professor Franco Cosimo, aveva condiviso. Commentando con un “Non è mai troppo tardi”.

Le parole del paziente No Vax

“Ho pochissima forza”, dice nel video Marco Marchesin, paziente. “Non pensavo di arrivare qui. Non ho il vaccino. Molti dei presenti qui non ce l’hanno”. Tante pause, fa fatica a parlare. “Ci ha da poco lasciato una ragazza di 41 anni, morta di Covid”. E ancora: “Ho sbagliato, vaccinatevi. Non fatevi uccidere dalla malattia. Vaccinatevi, non è uno scherzo, di questo si muore. Questa malattia brucia i polmoni. Vaccinatevi, non fate come me, che ho aspettato, è un inferno”. Il video, segnalato dal quotidiano piacentino Libertà, risale a una settimana fa.

I precedenti No Vax

Esempi come il suo ce ne sono tantissimi e in ospedale l’umore del personale rasenta ormai una certa “stanchezza”. I sei posti letto della Utir di Piacenza sono occupati da ‘no vax’. Tutti pazienti Covid che oggi respirano grazie alla ventilazione meccanica col casco. E da domani anche la parte “pulita” del reparto, quella dedicata ai non Covid, sarà convertita, per un totale di 15 posti letto, per far fronte all’atteso picco di ricoveri. In reparto “c’è rabbia, tanta”, dice all’ANSA il primario Franco Cosimo.

“La maggior parte dei no vax come il 50enne di cui ho postato il video si pente, piange. Ma ci sono anche alcuni che dopo che li rimandiamo a casa, guariti, non solo non ci dicono ‘grazie’ ma continuano a negare l’evidenza”. “Uno ci ha particolarmente irritato: un ricoverato in un video social continuava a dire ‘chissà cosa mi stanno facendo, il Covid non esiste’. In tanti anni di lavoro non ho mai visto i miei colleghi così indignati. Non ci sono più parole”. Perché alcuni continuano a negare tutto. “Per fortuna sono pochi”. Ma è una magra consolazione.