No Vax volevano far saltare furgoni delle tv, nella chat Telegram dei “guerrieri” anche l’indirizzo di Draghi

“Quando andremo a Roma i primi” da aggredire “sono i giornalisti”. “Useremo le molotov” per “far saltare i furgoni delle tv”. 

Sul loro gruppo Telegram questi presunti “guerrieri”, come amavano chiamarsi tra loro, progettavano di prendersela anche con i giornalisti durante il raduno No Vax in programma nel weekend a Roma. Almeno così si legge negli stralci delle conversazioni pubblicati dalle agenzie.

Ma non solo con i giornalisti. In una delle conversazioni veniva scambiato anche l’indirizzo dell’abitazione del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. “L’appartamento di Mario Draghi è situato al civico n… del quartiere… Ma questa fonte non è sicura”..

Insomma questi No Vax, questi “guerrieri” de noantri in salsa social e complottista formato documentario farlocco su YouTube, a Roma volevano il caos. O almeno lo progettavano cercando di spararla grossa sul gruppo Telegram. Ma alla fine invece, e per fortuna, sono finiti sotto la lente della polizia di Stato.

È scattato all’alba di oggi, infatti, il blitz della polizia, che ha eseguito una serie di perquisizioni in diverse città – Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia – nei confronti di alcuni appartenenti (5 donne, definite dagli inquirenti “molto determinate e arrabbiate” e tre uomini) ai movimenti No Vax. 

Il gruppo “I guerrieri”

Gli indagati – che hanno un’età che va dai 53 anni ai 33 anni -, raccontano gli inquirenti, erano membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri”, nel quale parlavano e progettavano azioni violente. 

Le perquisizioni

Oltre alle abitazioni, la polizia ha controllato anche pc, cellulari, tablet e account social. Nelle case la polizia ha trovato anche armi:  coltelli e bastoni, tirapugni e spray urticanti illegali. Uno degli indagati, residente in provincia di Reggio Emilia, aveva anche una katana, una spada giapponese.

 

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