Nociglia (Lecce): litiga col fidanzato e si impicca a 22 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Settembre 2014 - 19:24 OLTRE 6 MESI FA
Nociglia (Lecce): litiga col fidanzato e si impicca a 22 anni

Foto di repertorio

NOCIGLIA (LECCE) –  Ha litigato con il fidanzato e poi si è impiccata ad un albero, utilizzando probabilmente la tracolla della borsetta che aveva con sé: la tragedia è avvenuta a Nociglia, in Salento. La ragazza ha deciso di morire così, a 22 anni, probabilmente per punire il fidanzato con il quale nel pomeriggio di sabato aveva avuto una discussione al cellulare poco prima di andar via di casa. “Mi avrai sulla coscienza”, gli ha urlato al telefono sbattendo la porta di casa, sotto lo sguardo allibito dei genitori che non sapevano cosa stesse accadendo.

Poi sono stati proprio il papà e la mamma della ragazza, sabato sera, a dare l’allarme alle forze dell’ordine, denunciando la scomparsa della figlia, che non aveva più dato notizie di sé e non rispondeva al cellulare. La ragazza, di Nociglia, nel Salento, lavorava in un bar del paese.

Una giovane sveglia, conosciuta da tutti come una brava ragazza: nulla faceva presagire la tragedia se non quella frase, urlata in un momento di rabbia: “Mi avrai sulla coscienza”. Sono stati i genitori a riferire agli investigatori di quella turbolenta telefonata che la figlia aveva avuto col fidanzato poco prima di scomparire, una telefonata che si era conclusa con con quelle parole inquietanti.

E’ stato proprio il fidanzato a trovare poi oggi il corpo senza vita della 22enne: era riverso per terra, accanto ad un albero, in una zona di campagna alle spalle di un supermercato, in via Roma, nel territorio di San Cassiano, attiguo a quello di Nociglia. Il giovane residente in un altro comune del sud Salento, si era messo alla ricerca della fidanzata, insieme ad un gruppo di amici, dopo aver tentato da sabato, inutilmente, di raggiungerla al cellulare.

E’ stato lui, sotto shock, a dare l’allarme e a chiamare i sanitari del 118. Sul collo della vittima, un profondo segno e, accanto, la borsetta con la tracolla, molto probabilmente utilizzata come fosse una corda per impiccarsi. I soccorritori una volta giunti sul posto, in una zona di campagna, non hanno potuto far altro che constatare la morte della giovane ed avvisare i carabinieri.

Il magistrato inquirente Maria Vallefuoco ha disposto l’autopsia per accertare con esattezza le cause della morte. L’ipotesi del suicidio resta sicuramente quella più accreditata, anche se gli investigatori vogliono raccogliere tutti gli elementi per tentare di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.