Noemi/ Cadono tutte le accuse di papà Letizia. I fatti si riferivano a episodi di concussione avvenuti negli anni Novanta

Pubblicato il 8 Luglio 2009 - 13:15 OLTRE 6 MESI FA

Il gup Stefano Risolo ha dichiarato di non dover procedere nei confronti di Benedetto «Elio» Letizia, il papà di Noemi, per tutti i capi di imputazione a suo carico che ruotavano attorno ai 24 reati di concussione avvenuti nei confronti di baristi e ristoratori fra il 1991 e il 1993. Secondo l’accusa, Letizia «bussava» per chiedere mazzette.

Il pm Eva Scalfati aveva chiesto il rinvio a giudizio per alcuni capi d’imputazione perché aveva fatto un diverso calcolo della prescrizione e, in particolare, aveva sommato le astensioni degli avvocati (per un totale di un anno e sette mesi) che avrebbero spostato in avanti la decadenza del processo. Secondo la pm non c’era, quindi, la prescrizione, ma il gup ha dato ragione all’avvocato difensore Angelo Mastromatteo.

Il legale del papà di Noemi ha definito «singolare» il fatto di aver tirato fuori il fascicolo dopo anni e, soprattutto dopo la pubblicazione degli articoli di stampa che riguardavano il suo assistito e la sua famiglia. Poi ha denunciato di essere stato costretto a visionare i documenti nella stanza del capo dei gip sotto la vigilanza di un carabiniere.

Letizia non era presente nell’ufficio del gup alla Torre B del Centro Direzionale di Napoli, ma era c’era, invece, l’avvocato del Comune di Napoli, Giuseppe Dardo, il quale era pronto a costituirsi parte civile (Letizia è ancora dipendente del municipio partenopeo).