Noemi Durini, l’interrogatorio choc di Lucio: “Coltello nella nuca”. Poi il colpo di scena: “Non l’ho uccisa io”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Gennaio 2018 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
Noemi-Durini-interrogatorio-Lucio

Noemi Durini, l’interrogatorio choc di Lucio: “Coltello nella nuca”. Poi il colpo di scena: “Non l’ho uccisa io”

LECCE – “Le ho conficcato un coltello nella nuca”. Così Lucio, il giovane accusato di aver ucciso la fidanzatina Noemi Durini di appena 16 anni, ha confessato ai pm il tragico delitto avvenuto lo scorso 3 settembre. Alcuni spezzoni di quell’interrogatorio choc sono stati mostrati nel corso di uno speciale a Quarto Grado, in onda su Rete 4. Poi il colpo di scena. Lucio ritratta tutto in una lettera: “Non ho ucciso io Noemi”

Il giovane di Montesardo, frazione di Alessano, arrestato lo scorso 13 settembre e reo confesso, è detenuto nell’istituto per minorenni di Quartuccio in Sardegna, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai utili motivi.

 

Quella tragica notte di settembre, la sera dell’omicidio, Lucio l’ha raccontata così ai pm:

“Ci siamo incontrati e mi ha detto: ‘Andiamo a uccidere i tuoi genitori’, mi aveva fatto il lavaggio del cervello, aveva un coltello da cucina in mano. Poi ci siamo fermati con la macchina nella campagna, abbiamo avuto un rapporto sessuale, ma quando siamo usciti lei ha iniziato a prendere il controllo su di me. Diceva di andare ad uccidere i miei genitori, mi colpiva e mi graffiava, così ho perso la testa, l’ho presa da dietro e le ho conficcato il coltello nella nuca. Poi le ho fracassato la testa con una pietra”.

Lucido, spietato, non mostra sofferenza o empatia. Il racconto del giovane prosegue: “Ero ancora in campagna, ho nascosto il coltello sotto terra”. Poi a Quarto Grado si è discusso della perizia psichiatrica condotta sul giovane, ritenuto capace di intendere e di volere dai periti.

Nel corso della trasmissione sono stati mostrati altri frammenti dell’interrogatorio. Dal rientro a casa con la macchina spenta per non svegliare i genitori e la sorella che dormivano, ai vestiti sporchi di sangue buttati. Poi Lucio inizia a fare domande surreali sul suo futuro:

“Lei mi ha cambiato, ero succube. A volte non l’ho chiamata per settimane ma lei mi cercava in paese. Io voglio andare a scuola, fare il secondo e il terzo anno e poi diventare elettrotecnico e andare a lavorare con i miei genitori a Milano. Quando posso tornare a scuola?”.

A quel punto il pm lo interrompe: “Lucio, questa è vita vera, non puoi fare queste domande”.

Infine il colpo di scena. In trasmissione viene mostrata una lettera in cui Lucio ritratta tutto: “Non ho ucciso io Noemi”