Norberto Confalonieri, l’ortopedico che “rompe i femori” delle vecchiette per allenarsi alle nuove tecniche

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2017 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA
Norberto Confalonieri, l'ortopedico che "rompe i femori" delle vecchiette per allenarsi alle nuove tecniche

Norberto Confalonieri, l’ortopedico che “rompe i femori” delle vecchiette per allenarsi alle nuove tecniche

ROMA – Norberto Confalonieri, l’ortopedico che “rompe i femori” delle vecchiette per allenarsi alle nuove tecniche. “Eh l’ho rotto (…) gli ho fatto la via d’accesso bikini (…) per allenarmi (…) oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!”. Così, intercettato, il primario di ortopedia dell’ospedale Gaetano Pini, Norberto Confalonieri, arrestato per corruzione e turbativa d’asta e indagato per lesioni, parlava di aver “provocato la rottura di un femore ad un’ anziana paziente 78enne, operata” nel pubblico, come si legge nell’ordinanza, “a suo dire per ‘allenarsi’ con la tecnica d’accesso anteriore ‘bikini'” in vista di un “intervento privato”.

“Invece dei punti gli ho messo una cerniera così la apro più facile”. Così Norberto Confalonieri, intercettato, faceva una “battuta” seguita “da una risata” sulle condizioni di salute di una donna da lui operata in regime privato, e a cui aveva rotto un femore, e che voleva rioperare all’ospedale in regime pubblico. E’ quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare.

Il 18 aprile del 2016 il medico contattava un coordinatore infermieristico del Pini per “richiedere un posto letto” per la paziente “da lui operata privatamente” il 30 marzo. E intercettato diceva: “Ho bisogno di un posto letto per domani (…) se riesci a farlo perché ho rotto un femore a una paziente della San Camillo (casa di cura privata, ndr) e devo rifarlo (…) se riesci a farmi anche una stanza singola”.

Gli inquirenti milanesi stanno facendo accertamenti sui danni fisici subiti da almeno tre o quattro persone (al vaglio, però, ci sono anche altri casi) che sono state operate, soprattutto per protesi alle ginocchia, con la tecnica della “navigazione chirurgica computerizzata” alla casa di cura San Camillo di Milano, dove il medico faceva interventi in regime privato. Stando alle indagini, poi, alcuni pazienti, viste le complicazioni dopo gli interventi al San Camillo, sarebbero stati operati al Pini in regime pubblico.

Per quanto riguarda le imputazioni che hanno portato all’arresto, invece, a Confalonieri viene contestato di aver favorito nelle forniture al Pini due multinazionali, Johnson & Johnson e B. Braun, che producono protesi in cambio anche di viaggi all’estero pagati per lui e la sua famiglia e di ‘ospitate’ in programmi televisivi. Confalonieri avrebbe ‘spinto’, anche in casi in cui non era necessario, nell’utilizzo della tecnica delle protesi con “navigazione computerizzata”.

Tecnica di cui parla anche nel suo sito online, dove si legge che la ‘navigazione chirurgica computerizzata’ “permette al chirurgo di conoscere, durante una procedura chirurgica, dati precisi, visivi e numerici, sul suo operato. In Ortopedia – è scritto nel sito – la navigazione può essere utilizzata in diversi campi: protesi totali dell’anca, del ginocchio, ricostruzione del legamento crociato anteriore, vari tipi di osteosintesi per fratture di femore e di bacino, complesse osteotomie di bacino e in chirurgia della colonna”.