Salamella e cous cous alla Festa dei Popoli di Galliate

Pubblicato il 20 Aprile 2012 - 19:36 OLTRE 6 MESI FA

La Festa dei popoli a Galliate

NOVARA – Preparatevi a muovere il bacino al ritmo di salsa e poi a passare ai suoni inconfondibili della musica balcanica, dopo aver fatto una scorpacciata di patatine e cous cous. Questo strabiliante melting pot, dove i colori la fanno da padrone, siederà allo stesso grande tavolo e ballerà sulla stessa piazza a Galliate. La prossima domenica 22 aprile torna infatti per il terzo anno consecutivo la grande manifestazione nella piazza del Castello della cittadina in provincia di Novara all’insegna dell’incontro e della pace, organizzata dal gruppo “Popoli per la Pace – Pace per i Popoli”.

La finalità di questa festa, dicono gli organizzatori, “è sottolineare l’importanza sociale delle comunità migranti presenti sul nostro territorio di Galliate e di manifestare a tutta la cittadinanza l’intelligenza della condivisione, l’accettazione dell’alterità, il coraggio della convivenza”. Ucraini, peruviani, africani e marocchini festeggeranno assieme alla comunità italiana. Si inizia già dalle 10:30 con gli inni nazionali dei popoli presenti, seguiti da una variegata preghiera interreligiosa. Il bello arriva all’ora di pranzo, dove le culture di Paesi lontani si troveranno fianco a fianco sulla stessa tavola. E ce n’è davvero per tutti i gusti: dalle classiche salamelle alla pachamanca, il piatto tipico della cucina peruviana, passando per la paniscia di Novara. Per smaltire l’inconsueto banchetto, nel pomeriggio si apriranno le danze che proseguiranno sino alle 18:30: da quelle africane della Costa d’Avorio ai suoni sudamericani del Perù, passando per le poesie e i canti della comunità Ucraina.

Galliate è una cittadina piemontese di 15mila abitanti. Una provincia del Nord che, come tante, ospita una buona quantità di stranieri, un microcosmo di razze diverse dove le differenze convivono ogni giorno. «Sono uomini e donne, famiglie con figli, studenti e giovani che quotidianamente incontriamo. Svolgono diverse occupazioni e contribuiscono notevolmente al bene della collettività”, si legge nel sito della parrocchia locale, “sensibilizzando la comunità all’accoglienza e invitando tutti ad adoperarsi perché vengano cancellate le cause che determinano le migrazioni, la Festa dei Popoli vuole offrire un contributo concreto a quel “camminare insieme” che per noi è ben più di un semplice slogan ad effetto”.