Novartis, ad indagato per truffa sui vaccini. I giudici: “Gonfiava i prezzi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Giugno 2014 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Novartis perquisita, Procura Siena: "Truffa vaccini influenza A, danno a Stato"

Novartis perquisita, Procura Siena: “Truffa vaccini influenza A, danno a Stato”

SIENA – “Truffa sui vaccini contro l’influenza A e 2,7 milioni di euro di danni erariali al ministero della Salute”. Quel farmaco contro l’influenza A sarebbe stato infatti pagato troppo dallo Stato, con la Novartis che avrebbe gonfiato i prezziQuesta l’accusa ipotizzata dalla Procura di Siena nei confronti di Francesco Gulli, ad della casa farmaceutica Novartis, dopo l’inchiesta dei carabinieri del Nas.

La mattina del 20 giugno i carabinieri hanno perquisito le sedi Novartis di Siena e di Origgio, in provincia di Varese, nell’ambito dell’inchiesta sulla fornitura al ministero della Salute del vaccino contro l’influenza A, causata dal virus H1N1, del 2009.

In base a quanto si apprende, gli investigatori ipotizzano una truffa legata al risarcimento che nel 2012 lo Stato versò a Novartis, a cui, nel 2010, in seguito al ‘cessato allarme’ pandemia, il ministero aveva chiesto l’interruzione della fornitura del vaccino.

Gulli, è indagato con l’accusa di truffa aggravata nell’inchiesta della procura di Siena sulla fornitura del vaccino pandemico anti A(H1N1) al ministero della Salute: gli investigatori ipotizzano un danno all’erario di 2,7 milioni di euro.

L’accusa ipotizzerebbe che il risarcimento venne calcolato sulla base del prezzo fittiziamente gonfiato da Novartis di un componente essenziale del vaccino, l’adiuvante MF59. Il costo sarebbe stato incrementato grazie a una serie di sovrafatturazioni fra le società dal gruppo.

Le accuse riguardano, per illecito amministrativo, anche la società Novartis Vaccines Diagnostics, per non aver adottato quei modelli organizzativi che avrebbero dovuto prevenire il reato di truffa contestato al suo amministratore delegato. Le perquisizioni sono state disposte dal pm di Siena Aldo Natalini. L’indagine è collegata ad un secondo fascicolo, sempre senese, in cui vengono ipotizzati reati fiscali.