Ogm, nuovo scontro Galan-Regioni. E la richiesta di moratoria arriva anche a Bruxelles

Pubblicato il 9 Dicembre 2010 - 21:11 OLTRE 6 MESI FA

Il ministro dell'agricoltura Giancarlo Galan

Gli Ogm sono ancora tema di scontro istituzionale e politico a Bruxelles come a Roma. Questa mattina nella capitale belga Greenpeace e Avaaz hanno consegnato alla Commissione europea un milione di firme per ottenere una moratoria su tutte le autorizzazioni ogm nella Ue, mentre oggi pomeriggio a Roma nella sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura si è data la replica dello scontro istituzionale Regioni-Ministro già visto lo scorso 30 settembre, quando da un lato gli assessori delle regioni erano unanimi nel non decidere sulle linee di coesistenza e di contro chiedevano al Governo di far valere la clausola di salvaguardia che renderebbe l’Italia ogm-free e dall’altro il ministro Galan, durante il question time, ventilava l’ipotesi di surrogarsi alle Regioni, se queste non stabilivano le linee di coesistenza.

Oggi le posizioni sono rimaste le stesse. Il clima della riunione, ha raccontato chi era presente, è stato piuttosto pesante e il ministro giudicato ”poco dialogante” dall’assessore del Piemonte Claudio Sacchetto. Gli assessori regionali per voce del coordinatore Dario Stefano (assessore dell’agricoltura della Puglia) hanno ribadito il loro ”no” agli organismi geneticamente modificati, rivendicando le competenze esclusive che la Costituzione delega alle Regioni in tema di agricoltura (e quindi di ogm), hanno quindi ribadito al ministro di chiedere per l’Italia la clausola di salvaguardia come hanno già fatto Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo e Ungheria.

Da parte sua Galan ha sostenuto che la definizione delle linee di coesistenza è un ”dovere delle Regioni”. ”In caso contrario – ha paventato il ministro – inevitabilmente toccherebbe a qualcun altro la stesura delle linee di coesistenza”. Il punto è che definire le linee di coesistenza equivale ad aprire le porte agli ogm e le Regioni questo non lo vogliono.

A pesare sul tavolo c’è poi la sentenza del Consiglio di Stato che chiede proprio all’Amministrazione di decidere sulle linee guida. Un problema che, a parere delle Regioni, si risolverebbe ab ovo attivando la clausola di salvaguardia. La discussione è andata avanti in punta di diritto e le parti si sono lasciate restando distinti e distanti.

L’assessore del Veneto Franco Manzato ha tentato di uscire dagli impacci giuridici osservando che ”L’agricoltura italiana vale molto di più delle sottigliezze da azzeccagarbugli”. L’introduzione degli ogm metterebbe a rischio il patrimonio agroalimentare italiano con ”danni incalcolabili”.

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